Violenza sulle donne a Roma, dal Tiburtino a Termini: la mappa dei quartieri più pericolosi

Di notte il 96% non si sente tranquilla e quando il sole se ne va 8 su dieci non lo sono neanche quando si trovano in compagnia

Violenza sulle donne a Roma, dal Tiburtino a Termini: la mappa dei quartieri più pericolosi
di Giampiero Valenza
4 Minuti di Lettura
Martedì 14 Marzo 2023, 06:52 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 09:26

Le donne si sentono insicure a girare in città. E non fanno mistero a dirlo. Di notte il 96% non si sente tranquilla e quando il sole se ne va 8 su dieci non lo sono neanche quando si trovano in compagnia di qualcuno. Di giorno le percentuali cambiano, ma il senso di insicurezza c'è ancora: il 20% non si sente sicura in compagnia e il 56% ha paura a girare da sola. È questo il risultato di uno studio realizzato dall'associazione Donnexstrada. E dal lavoro emerge come le romane vivano la città e la sua sicurezza un po' a macchia di leopardo: le aree più pericolose sono, oltre a San Basilio e alle periferie delle Torri (quindi, Tor Bella Monaca, Torre Angela e Torre Maura) anche le più centrali zone di Tiburtino e Ostiense. Ma per le donne l'area intorno alla stazione Termini è da record e batte tutti: è quella che incute più terrore. Chi si sente più tranquilla, invece, è chi gira per i quartieri Della Vittoria, Giuliano Dalmata, Parioli, Pinciano e Appio Claudio, che dunque rientrano a pieno titolo tra quelli che le donne percepiscono come i più sicuri.

Violenza e stalking, a Roma arrivano i centri a supporto delle donne: tutti i casi in cui chiamare (e i numeri utili)


I REATI IN CITTÀ
Sono soprattutto i reati predatori come scippi e rapine ad essere portati a segno con maggior frequenza.

E non mancano le donne che portano nella borsetta lo spray al peperoncino. Dall'Osservatorio di Donnexstrada ne raccontano di ogni: dalla ragazza che ha paura a parcheggiare la sera se non sotto casa, alle tante "terre di nessuno", come la zona tra Casal Bertone e il Pigneto, vicinissimi ma collegati tra loro solo da via Fieramosca, con un «marciapiede fatiscente e senza mezzi pubblici». «Roma», spiega Ilaria Saliva, presidente dell'associazione che ha condotto il lavoro di ricerca, «non è una città a misura di donna». «Basta vedere la frequenza di circolazione dei bus notturni: sono pochi e non tutte le zone sono coperte - aggiunge - Così le donne che non guidano devono scegliere se prendere un taxi o chiedere aiuto a qualche conoscente che possa accompagnarle, altrimenti sono costrette a rimanere chiuse in casa». La situazione è critica anche per chi, donna, si trova ad essere anche mamma: «In molte stazioni della metropolitana ci sono problemi a entrare con i passeggini, le scale mobili spesso sono fuori uso e tutto questo contribuisce a un aumento del senso di insicurezza. Le romane, in pratica, si sentono con una minore possibilità di muoversi oltre il loro quartiere», continua Saliva.

 


I PUNTI VIOLA
Per cercare di rendere più sicure le strade della Capitale, Donnexstrada ha lanciato un progetto: vuole creare una rete con i commercianti per un centinaio di Punti viola sparsi in tutta la città. I negozianti saranno formati e sensibilizzati sulla violenza e sulla sicurezza in strada. Il primo a farsi avanti è un farmacista: Alfredo Procaccini, che ha due punti vendita a Casal Bruciato e San Basilio. «L'iniziativa - spiegano dall'associazione - è rivolta a tutte le attività commerciali dei quartieri che lavorano a contatto con il pubblico, quindi bar, ristoranti, farmacie, parrucchieri e centri estetici». Ma cosa si potrà trovare in un Punto viola della Capitale? Prima di tutto, se la donna viene inseguita, può entrare dentro il locale e stare lì in sicurezza assicurandosi che il pericolo cessi. Può chiamare le forze dell'ordine in tutta tranquillità e il commerciante può indirizzare la vittima alla più vicina Casa delle donne o all'ospedale più prossimo per accertamenti nel caso in cui ci sia stata una violenza sessuale. «L'obiettivo dei Punti viola è lo stesso che ha portato alla creazione del servizio di video accompagnamento su Instagram: far sentire la donna più sicura in strada, libera e non coraggiosa. Con la partecipazione dei nostri avvocati e psicologi, formiamo il personale dei locali a contatto con il pubblico affinché diventino Punti viola. E' una rete su cui stiamo lavorando da due anni. È possibile candidarsi sul nostro sito, donnexstrada.org, è molto semplice», conclude Beatrice Antonelli, segretaria e tesoriera dell'associazione.


TAVOLI LOCALI
Ilaria Saliva spiega come a Roma sia necessario realizzare «tavoli municipali di confronto sulla violenza di genere». «Tutti i municipi stanno dimostrando molta sensibilità sull'argomento ma è importante aumentare sempre di più il senso di sicurezza percepita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA