Roma, emergenza baby gang: "steward" del Comune nelle zone più a rischio

Le squadre di loro coetanei, spingeranno i ragazzi a cambiare modo e stile di vita, invogliandoli a usare i centri aggregativi e, di conseguenza, altre forme di socialità

Roma, emergenza baby gang: "steward" del Comune nelle zone più a rischio
di Giampiero Valenza
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 07:41

Negli anni Novanta spopolò in tv la serie "I ragazzi del muretto". E sul muretto di piazza Mancini, nel quartiere Flaminio, i giovani parlavano di futuro ma vivevano e condividevano problemi. Tra i ragazzi dei muretti romani degli anni Venti di questo secolo ci sono anche le baby gang, quelle che vivono d'alcol, sballo e che tirano fino a tardi sfociando anche in episodi di violenza. Quelli che scimmiottano "Mare fuori". Il Campidoglio sta per mettere in campo squadre di loro coetanei, in grado di arrivare accanto a loro senza sembrare i bacchettoni pronti a rimbrottarli. E, così, ad aiutarli a uscire da quei momenti difficili che possono portarli in pagine buie della loro vita. Gli occhi sono tutti puntati nei loro luoghi di ritrovo. In primis, proprio nei muretti dove soprattutto d'estate si fermano per ore. Poi, anche i locali notturni e le discoteche. La partenza dovrebbe avvenire in estate, quando il problema si ripropone in massa soprattutto tra le strade del Centro storico, che pure vengono riempite dai turisti.

COME FUNZIONA

Questa operazione passa da un tavolo di coordinamento che nasce in Campidoglio e che è presieduto dall'assessore alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari e che coinvolge anche l'assessore alla Scuola, Lavoro e Formazione Claudia Pratelli oltre ad esperti del terzo settore e del volontariato. Tra gli obiettivi che si propone il gruppo di lavoro, l'individuazione di forme di coinvolgimento degli adolescenti e dei ragazzi e procedere alla redazione di linee guida per coinvolgerli poi nei centri di aggregazione giovanile. Le squadre di loro coetanei, infatti, li spingeranno a cambiare modo e stile di vita, invogliandoli a usare i centri aggregativi e, di conseguenza, altre forme di socialità. L'idea potrebbe passare, per esempio, anche attraverso un potenziamento dei centri, anche con spazi dedicati alla registrazione audio per piccoli gruppi musicali. Il proposito del Campidoglio è di avviare poi un progetto di "educativa territoriale", uno per ogni quadrante della città, per intercettare le esigenze dei giovani direttamente nelle realtà da loro frequentate e nei luoghi di ritrovo, anche notturni. Si prevedono interventi "on the road" anche per prendere in carico eventuali situazioni di disagio con il supporto di un team di educatori. In questi giorni gli uffici capitolini sono al lavoro per declinare l'intendimento che la giunta ha approvato con una memoria e che si concretizzerà per l'estate. Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali, sottolinea: «In questo modo rafforziamo i progetti in favore dell'infanzia e dell'adolescenza, recependo le raccomandazioni dell'Onu e dell'Unicef. L'obiettivo è cercare di intercettare il disagio giovanile e le condizioni di fragilità direttamente nei loro luoghi di aggregazione, favorendo l'accesso ai servizi territoriali e sostenendo anche le famiglie» «Per questo - aggiunge - è prevista anche una stretta collaborazione con realtà sanitarie, tribunali minorili, terzo settore e associazioni di volontariato presenti nel territorio».

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