Roma, spinta delle imprese alla politica: «Un piano per rilanciare il Lazio». Gualtieri: al lavoro per tagliare l'Irpef

Il presidente di Unindustria, Angelo Camilli, parla al mondo dell'impresa ma anche a Comune e Regione

Roma, spinta delle imprese alla politica: «Un piano per rilanciare il Lazio». Gualtieri: al lavoro per tagliare l'Irpef
di G.Val.
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Mercoledì 13 Marzo 2024, 07:15
L'economia del Lazio ha «il fiato corto». E per riprendere a correre serve un Piano industriale in grado di declinare, punto per punto, cosa serve davvero per lo sviluppo. A cominciare dagli investimenti sulle infrastrutture, per poi passare al taglio della burocrazia perché oggi «passano anche 300 giorni prima di avere un'autorizzazione ambientale». Il presidente di Unindustria, Angelo Camilli, parla al mondo dell'impresa ma anche a Comune e Regione. Lo fa nel corso dell'assemblea degli industriali, all'Eur: un migliaio i presenti, oltre al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e al presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Comincia con una nota dolente: «Nel Lazio e a Roma abbiamo le addizionali Irpef più alte d'Italia» che «impoveriscono i salari». E il sindaco Roberto Gualtieri, risponde che il taglio è in agenda: «Abbiamo raggiunto recentemente un accordo per sanare e chiudere la gestione commissariale del debito - dice - Questo ci potrà consentire, nei prossimi mesi, di affrontare il tema di questo 0,9% dell'Irpef che sembra una cosa a vita e che grava anche sull'attrattività della città».

LO SVILUPPO

Le imprese hanno voglia di crescere. Lo dimostra un bando presentato dalla Regione Lazio per il rafforzamento patrimoniale delle Pmi. «Lo stanziamento di 15 milioni di euro poteva garantire fino a 60 milioni di emissioni ma a oggi, in soli tre mesi, le manifestazioni d'interesse hanno superato abbondantemente i 100 milioni», dice Camilli. «Siamo soddisfatti che alcune opere fondamentali come la Orte-Civitavecchia, la Cisterna-Valmontone e l'adeguamento della Salaria abbiano registrato importanti passi in avanti - prosegue il presidente di Unindustria - Allo stesso tempo, chiediamo un calendario credibile per la Roma-Latina e garanzie per la realizzazione della nuova Latina-Frosinone». Qui il presidente Rocca, risponde: «Stiamo cercando le risorse per la Roma-Latina, quella che io chiamo la Salerno-Reggio Calabria della nostra regione. Possiamo partire con i primi 13 chilometri ma mancano ancora 300 milioni di euro. Però sono certo che anche quelle risorse arriveranno, anche grazie al dialogo avviato con il ministro Salvini. Intanto con Ferrovie sto lavorando affinché la linea Civitavecchia-Capranica-Orte torni nella programmazione nazionale». Accetta la sfida di Camilli di «scendere a 90 giorni per le valutazioni di impatto ambientale» e poi sulle opere rilancia: «Stiamo facendo di tutto per attirare i grandi eventi e su questo non possiamo non avere sintonia con il sindaco. Ma fino a quando non completeremo una rete infrastrutturale, i grandi eventi esauriranno il loro impatto all'interno della città. Dobbiamo lavorare per collegare le province a Roma in una maniera decente. In questo quadro, con i fondi Fsc abbiamo dato una bella accelerazione sulla viabilità. Cui si aggiunge il piano strade della Regione di 1,2 miliardi di euro». Anche Gualtieri racconta quanto anche grazie ai fondi di Giubileo e Pnrr, si stia lavorando: «Roma è un cantiere a cielo aperto e lo sarà di più. Moltiplicheremo per cinque i cantieri che si vedono attualmente».

LA CITTÀ «DEL SÌ»

«Roma sta dimostrando che può finalmente, dopo un grande periodo di stagnazione, essere la locomotiva del Paese - aggiunge il sindaco - Abbiamo messo in campo investimenti senza precedenti». E parla di una «città con la cultura del sì», non più con i «no» che hanno bloccato le opere. In questo nuovo corso c'è anche il termovalorizzatore. «Sui tempi nella gara si dice di finire per la fine del 2026, quindi operatività massimo a inizio 2027. Ma magari chi vince finisce anche prima - sottolinea Gualtieri - Dobbiamo aumentare la differenziata ma anche quando avremo raggiunto nuovi livelli, la quota indifferenziata ci sarà e può andare o in discarica o in termovalorizzatore, e questa seconda soluzione è più efficiente. Chi è contro il termovalorizzatore ignora che Roma già li usa, ma quelli degli altri e li paghiamo». In agenda c'è anche l'ingresso di Roma nel Consorzio industriale. «Da qui a sei mesi dobbiamo ridisegnare lo statuto, per capire come sarà la nuova governance con l'ingresso di Roma ed evitare scivoloni come sul teatro di Roma, che nel comparto industriale non possiamo permetterci». La parola d'ordine - crescita - la dice il presidente di Confindustria, Bonomi, chiudendo l'assemblea. «Non è la stabilità che dà la crescita ma il contrario - sottolinea - Bisogna avere l'ossessione della crescita».
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