Incidente a Fiano Romano, il sopravvissuto Kleidi: «Tornavamo a casa, poi il buio»

Il comune di Fiano Romano e gli amici si stringono intorno alle famiglie coinvolte nell'incidente

Incidente a Fiano Romano, il sopravvissuto Kleidi: «Tornavamo a casa, poi il buio»
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Domenica 5 Febbraio 2023, 08:26

«Stavamo rientrando a casa, stavamo parlando poi non so cosa è successo. Ricordo solo lo schianto e più niente». Così ha raccontato Kleidi Ndoka, il 18enne di origini albanesi, agli amici. Per tutta la giornata la famiglia del ragazzo di Fiano Romano coinvolto nello schianto lungo la via Tiberina, è rimasta in attesa di notizie sulle condizioni del giovane all'ospedale Sant'Andrea. «Mio figlio è vivo per miracolo» dice trattenendo le lacrime nel piazzale del pronto soccorso il papà: «Sapevo che era uscito e che avrebbe trascorso la serata fuori. Quando mi hanno chiamato e mi hanno riferito dell'incidente, ho temuto il peggio. Fino a quando non l'ho visto ho temuto il peggio. I nostri ragazzi sono feriti ma per fortuna si riprenderanno». Accanto, ad attendere notizie sul figlio, c'è anche la mamma di Andrea Ovidi, il 22 alla guida della Polo che si è schiantata: «L'ho visto solo per alcuni minuti, è sotto choc per quanto accaduto. Ma è un ragazzo serio non capisco cosa sia potuto accadere» dice tra le lacrime prima di essere chiamata dai medici. Proprio Ovidi è la vittima ricoverata in condizioni più serie. Mentre il comune di Fiano Romano e gli amici si stringono intorno alle famiglie coinvolte nell'incidente.

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LA RABBIA

«Lo schianto è avvenuto sotto casa mia» racconta Enrico, un amico di Kleidi e Andrea: «Ho sentito il boato poi mi hanno avvisato che era un gruppo di ragazzi. Quando sono sceso in strada i pompieri stavano aiutando i sanitari a caricare sull'ambulanza Kleidi. Gli ho tenuto la mano, gli parlavo e cercavo di rassicurarlo. È stato terribile». C'è però anche tanta rabbia tra i ragazzi di Fiano Romano: «Chi era lì, ci ha riferito che la macchina stava correndo» spiega Jasmine, la fidanzata 17enne di Kleidi. Anche lei da ieri mattina in ospedale: «A me non andava di uscire, solo per un caso non ero con il mio fidanzato in quella macchina. Ma Andrea aveva comunque la responsabilità dei suoi amici, tra di loro anche due minorenni: non capisco perché, se aveva bevuto anche solo una birra, poi era al volante. E non capisco perché - domanda ancora - viaggiava a velocità tanto sostenuta. Non è stato responsabile. Adesso, non facciamo che ripeterci che è solo fortuna se non ci sono state conseguenze peggiori. Ma si tratta, appunto, di responsabilità».
Fla. Sav.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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