Roma, l'educatrice del nido: «La mattina assunta, la sera licenziata». Ecco l'odissea di Beatrice Genovese

La storia di una delle supplenti dei nidi romani

Roma, l'educatrice del nido: «La mattina assunta, la sera licenziata». Ecco l'odissea di Beatrice Genovese
di Laura Bogliolo
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Giovedì 14 Marzo 2024, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 17:06

«Vengo assunta e licenziata nello stesso giorno, soprattutto a settembre quando nelle scuole c'è il caos e mancano gli insegnanti». Beatrice Genovese, 31 anni, educatrice, è diplomata in Psicopedagogia ed è una delle supplenti dei nidi romani. «Perché la nostra categoria ha anche contratti di un solo giorno» dice. «Dobbiamo essere contattabili dalle 7,30 alle 11, non dico reperibili perché la reperibilità ovviamente dovrebbe essere pagata, e quindi raggiungere velocemente la scuola che ci viene assegnata».

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«Se rifiuto la supplenza per tre volte di seguito non mi chiamano per un mese, al quarto "no" invece si va in fondo alla graduatoria. Tra nido e infanzia a Roma siamo in cinquemila». «La nostra categoria - dice Beatrice, delegata Usb, mamma di un bimbo di 8 anni- è così disperata che deve sperare che qualche collega si ammali, un po' come nel film con Alberto Sordi "Il maestro di Vigevano": io auguro sempre la maternità...».
«Mi ritengo fortunata, ora ho contratto di 6 mesi, ma alla scadenza sarò disoccupata e a settembre tornerò a fare contratti giornalieri». E intanto Beatrice studia per prendere la laurea in Scienze dell'Educazione della Formazione.
 

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