Un milione di euro l'anno per pagare i risarcimenti agli automobilisti e motociclisti romani che subiscono danni a causa della cattiva manutenzione del fondo stradale, tra sospensioni rotte, pneumatici bucati e coppe dell'olio che si spaccano a contatto con l'asfalto danneggiato, per non parlare degli infortuni. È quanto devono pagare mediamente il Campidoglio e i Municipi della Capitale ogni 12 mesi (con l'eccezione del periodo della pandemia) tramite Assicurazioni di Roma: la mutua di Palazzo Senatorio che - ovviamente previo incasso dei dovuti premi delle relative polizze - ha l'ingrato compito di accollarsi i risarcimenti dovuti dall'amministrazione comunale in queste situazioni. Un esborso dovuto alle circa diecimila richieste di risarcimento che arrivano annualmente agli uffici.
LE CIFRE
Poco meno di un terzo delle istanze riguarda sinistri avvenuti sugli 800 chilometri complessivi delle strade della cosiddetta grande viabilità, di competenza diretta del Comune, mentre la maggior parte viene rivolta ai Municipi per i 4.700 chilometri di strade secondarie, la cui responsabilità ricade invece sulle ex circoscrizioni.
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A rivolgersi all'amministrazione per i danni subiti sono in gran parte persone che sono cadute mentre passeggiavano o guidavano il motorino dentro un buca, che sono finite a terra per i dossi causati dalle radici degli alberi o, più in generale, che sono rimaste ferite o contuse a causa dello sfaldamento del manto stradale. Senza contare i casi, sempre più frequenti, di vetture danneggiate da rami e tronchi di alberi caduti a causa di pioggia, vento e mancata manutenzione. La linea di difesa dell'Avvocatura capitolina, in queste vertenze legali, si basa sull'assunto che «la presenza sulle strade pubbliche di sconnessioni e altre irregolarità non costituisce un evento straordinario ma rappresenta, al contrario, una comune esperienza».