Così, mentre i ragazzi sono stati rimandati a casa, per consentire agli operai di riparare i danni e alla ditta di ripulire i locali, i carabinieri hanno effettuato i rilievi del caso. Oltre all’identità dei colpevoli, gli inquirenti sono a lavoro per comprendere se l’allarme fosse guasto o abilmente disattivato. Ci si chiede, infatti, come abbiano fatto gli autori a entrare da una finestra senza fare scattare il sistema, tra l’altro, installato da poco e collegato alla caserma.
«Si tratta dell’ennesimo atto vandalico – afferma sconsolata la dirigente Michelangeli – e a pagarne le conseguenze è l’intera popolazione scolastica. Si tratta di azioni ingiustificate che pesano sulla collettività, sia in termini di didattica che di danni materiali». «La scuola – aggiunge la preside – è di tutti e va rispettata. Sempre più importante, in tal senso, è il ruolo educativo dei genitori. Per quanto ci riguarda, dirigenza e corpo docente, siamo sempre a disposizione dei ragazzi e delle famiglie. È massima l’attenzione al rispetto del senso civico, anche attraverso incontri con psicologi, esperti esterni e forze dell’ordine».
Nonostante ciò, la scuola di Artena non è nuova ad atti del genere. Qualche mese fa, c’era stata un’altra irruzione notturna ad opera di malviventi che, rispetto a ieri, avevano intenzioni precise e hanno portato via computer, lavagne multimediali e altro materiale, per migliaia di euro di valore: per questo era stato installato l’allarme. Evidentemente non è stato sufficiente.
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