Roma, vigili assenteisti, processo in arrivo per 149 tra agenti e medici

Roma, vigili assenteisti, processo in arrivo per 149 tra agenti e medici
di Michela Allegri
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Giovedì 8 Ottobre 2015, 05:42 - Ultimo aggiornamento: 08:44
L'inchiesta sui vigili assenteisti che hanno boicottato il servizio lo scorso Capodanno, giustificandosi con certificati di malattia ”taroccati”, è arrivata alla fine: 149 persone rischiano il processo, con accuse che vanno, a seconda delle posizioni, dal falso, alla truffa, all'accesso abusivo al sistema informatico. Gli inquirenti stanno notificato gli avvisi di conclusione delle indagini, atto che solitamente precede una richiesta di rinvio a giudizio. La maxi-operazione della Procura di Roma, è stata ribattezzata dagli inquirenti ”Capodanno malato”, e conta numeri da record.



LE DIAGNOSI

Partiamo con i medici compiacenti, che, secondo gli inquirenti, avrebbero favorito i "pizzardoni". I professionisti avrebbero dispensato giorni di prognosi effettuando diagnosi per telefono, o avrebbero commesso macroscopiche irregolarità nello svolgimento del mestiere. I camici bianchi indagati sono 95. Nei confronti di 49 di loro, i magistrati procedono per falso in certificazione medica: la contestazione è di aver assecondato gli agenti ”infedeli”, compilando referti senza aver visitato i pazienti. Altri 23 dottori, invece, sono accusati di accesso abusivo al sistema informatico e sostituzione di persona, perché, per stilare documenti sanitari, avrebbero utilizzato le credenziali telematiche di alcuni colleghi che erano in ferie, e che stavano sostituendo. Anche i 23 medici titolari che hanno fornito le password per collegarsi al database del loro ambulatorio sono finiti nei guai: rischiano il processo per violazione della legge sulla privacy.



I CASCHI BIANCHI

L'accusa nei confronti di 53 caschi bianchi è invece di truffa. Utilizzando i certificati ”taroccati” avrebbero ottenuto un ingiusto vantaggio: mettere in tasca lo stipendio nonostante l'assenza. Un ”pizzardone”, invece, pur di festeggiare il nuovo anno in famiglia avrebbe compilato di suo pugno un referto di avvenuta donazione del sangue, prescrivendosi anche un paio di giorni di riposo. Ora, rischia il giudizio per falso. Non è tutto. Ai 149 indagati, si aggiungono altri 17 agenti la cui posizione è stata stralciata e che sono accusati di interruzione di pubblico servizio e rifiuto di obbedire a una richiesta avanzata dall'autorità competente: nonostante avessero dato la propria disponibilità a lavorare, una volta chiamati a pattugliare le strade si sarebbero resi irreperibili. Sono già stati condannati a pagare 4 mila euro di multa.



LO SCIOPERO

Ad altri 3 vigili, invece, la Procura contesta di aver spinto i colleghi a boicottare il turno, veicolando attraverso i social network uno sciopero non autorizzato. L'inchiesta, svolta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di piazzale Clodio, è stata certosina. Dallo scorso gennaio militari hanno passato al setaccio la posizione di 894 agenti, e hanno verificato 641 certificati ambigui, 106 autorizzazioni relative alla legge 104 (quella per l'assistenza a un familiare disabile) e 80 attestazioni di avvenuta donazione del sangue. In meno di un anno, gli inquirenti hanno interrogato 633 dottori.