I principali imputati sono il notaio Gabriele Sciumbata, gli avvocati Carlo Farina e Francesca Piccolella e Arturo Artadi.
Questi per lunghi anni fu alle dirette dipendenze di Alberto Sordi passando poi alle dipendenze di Aurelia Sordi. Insieme con loro, accusati di circonvenzione di incapace sono processate altre sei persone accusate di avere senza giustificazioni beneficiato di considerevoli somme di denaro. A seconda della posizione processuale agli imputati si contesta oltre che la circonvenzione di incapace, il patrocinio infedele, la ricettazione, il falso ideologico. Lo spunto perché il pubblico ministero Eugenio Albamonte avviasse l'inchiesta fu la denuncia di un direttore della banca dove erano depositati i denari di Albertone e di Aurelia poco convinto di come venivano gestiti i conti correnti a loro intestati.
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