Sicurezza, in arrivo 500 militari: soldati davanti a Colosseo e Pantheon

Sicurezza, in arrivo 500 militari: soldati davanti a Colosseo e Pantheon
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 17 Febbraio 2015, 05:56 - Ultimo aggiornamento: 09:58

L'allerta terrorismo è salita ai massimi livelli e nella Capitale arrivano 500 uomini dell'Esercito. Pronti a presidiare strade e obiettivi sensibili, per sgravare polizia e carabinieri dai compiti di vigilanza dei luoghi considerati più a rischio. L'ordine è partito dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale, su disposizione diretta del ministro dell'Interno Angelino Alfano. La decisione verrà formalizzata nel prossimo Comitato provinciale per l'ordine pubblico, probabilmente già nella riunione convocata per domani dal prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. Che la settimana scorsa, nella seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina dedicata alla sicurezza, aveva denunciato «la carenza organica nelle forze dell'ordine che operano in città», chiedendo proprio l'invio temporaneo di 500 uomini «per vigilare sui presidi più importanti».

Dopo l'avanzata dell'Isis in Libia e le minacce dirette dei jihadisti islamici contro Roma, il Ministero dell'Interno ha deciso di dirottare subito nella Capitale 500 uomini delle forze armate. Un intervento che lo stesso sindaco Marino aveva sollecitato proprio nella mattinata di ieri: «Credo che la promessa fatta dal Ministero dell'Interno di 500 uomini in più di forze dell'ordine sia un impegno che vada onorato perché è sotto gli occhi di tutti che il pericolo che si è manifestato a gennaio presso la redazione di Charlie Hebdo non è un attacco isolato alla Francia ma a tutta la nostra civiltà».

IL PIANO
I rinforzi dell'Esercito fanno parte del piano messo a punto nei giorni scorsi da Palazzo Valentini, che prevede pattugliamenti regolari davanti alle scuole, in particolare quelle bilingue, il monitoraggio di tutti gli sterminati obiettivi sensibili della Capitale, da raggiungere al massimo in cinque minuti di orologio. E poi una ridistribuzione delle forze dell'ordine secondo un vecchio schema: polizia in centro, carabinieri nelle periferie anche grazie a immobili comunali dismessi pronti a ospitare nuove caserme.
Nel frattempo il Comando provinciale dei carabinieri di Roma ha potenziato la scorta del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, recentemente finito al centro delle minacce dei terroristi dell'Isis, che lo hanno definito «il ministro dell'Italia crociata».