Presi i trafficanti di droga di Roma est: 6 arresti, il capo era De Witt

Presi i trafficanti di droga di Roma est: 6 arresti, il capo era De Witt
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Sabato 24 Novembre 2018, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 09:31
Smantellato un gruppo criminale specializzato nel traffico di droga nella Capitale: sei arresti sono state eseguiti nel corso dell'operazione "Amico mio". Dalle indagini è emersa l'operatività del gruppo sul territorio capitolino, soprattutto nei quartieri di Ponte di Nona, Centocelle, Prenestino, Valle Martella e nella zona di San Cesareo alle porte di Roma. L'indagine, complessa e laboriosa, ha interessato il periodo compreso tra giugno 2016 ed il mese di gennaio 2017. 

Come fa sapere la polizia, al «vertice del sodalizio» c'era «Claudio De Witt» e a dare il nome all'indagine è proprio il modo in cui l'uomo salutava i suoi interlocutori. «Claudio De Witt» ritenuto «storico acquirente/rivenditore di cospicue quantità di sostanze stupefacenti», secondo l'accusa, si avvaleva di due persone, «Simone Pizzone e Francesco Zingaro, per le consegne ai vari clienti». Questi ultimi, secondo quanto ricostruito dalla polizia, facevano «da corrieri occupandosi non solo delle consegne ma altresì della riscossione del provento dell'illecito traffico ed, infine, di custodire le armi».

De Witt si era anche fatto commissionare la costruzione di un mobile, vera opera di ingegneria in quanto consentiva di occultare stupefacenti ed armi attraverso un sistema di doppifondi e serrature», sottolinea la polizia aggiungendo che custodiva armi e droga in diversi punti della zona sud della capitale, sia all'interno delle abitazioni dei suoi sodali, sia all'interno di box non direttamente a lui riconducibili.




Armi e stupefacenti sono stati sequestrati nel corso dell'indagine con il conseguente arresto dei due fidati collaboratori, Zingaro e Pizzone. Nel corso dell'indagine, secondo la polizia, è emerso anche il ruolo di un'altra persona: Aldo Mencarelli, che con De Witt gestiva «a livello paritario» la compra-vendita di droga. «Anche Mencarelli - riferisce la polizia - si avvaleva di una serie di sodali che impiegava nella vendita dello stupefacente e nella riscossione dei proventi». Anche grazie all'interpretazione del linguaggio in codice usato da Mencarelli nelle telefonate «con il suo braccio destro, Mario Ritecchi», la polizia è riuscita a sequestrare a casa di quest'ultimo un ingente quantitativo di droga. Complessivamente nel corso dell'indagine sono state arrestate in flagranza sette persone, sono state sequestrate due pistole semiautomatiche, un revolver e oltre 15 kg di sostanza stupefacente.
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