Era stato condannato a 30 di carcere con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio di Sesto Corvini, un anziano immobiliarista ucciso nell'ottobre 2013 a Roma, nel quartiere di Casal Palocco. In appello, la sentenza a carico di Massimiliano Prosperi è stata completamente ribaltata: i giudici di secondo grado lo hanno assolto «per non aver commesso il fatto». Non sarebbe stato lui a sparare una raffica di colpi di pistola contro la vittima, che aveva 74 anni.
Per la procura, il delitto sarebbe stato commissionato a un killer professionista. Era stato proprio l'esecutore materiale dell'omicidio, diventato collaboratore di giustizia, a fare il nome di Prosperi, svelando anche di avere un tariffario preciso e di essere stato stato pagato circa 12mila euro per uccidere l'anziano. I giudici d'appello hanno però messo in discussione la credibilità del pentito. La conseguenza è stata l'assoluzione di Prosperi, difeso dall'avvocato Alì Abukar Hayo.
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