Bidella sequestra una classe, il racconto choc:«Era fuori di sé, un alunno ci ha salvato»

L'istituto Pirotta dove ieri una bidella ha sequestrato una classe
di Alessia Marani
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Mercoledì 26 Marzo 2014, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 10:17
Era fuori di s, abbiamo avuto tutti paura. Eravamo terrorizzati. Stenta a parlare, lascia la scuola dietro di s con passo veloce, le braccia incrociate, mentre il custode sbarra l’ingresso della cancellata con il lucchetto.

Piove, tutt’intorno è ormai buio sulla strada di Centocelle su cui si affaccia il plesso scolastico di via Pietro Romualdo Pirotta, di fronte alle vecchie case popolari a “cubo” di stile Trentennio.



IL PIANTO DEI BAMBINI

A parlare è una delle maestre, una collega dell’insegnante che non ha avuto paura, ha mantenuto il sangue freddo ed è riuscita a “trattare” e poi a fermare Sonia Scipioni, la bidella precaria di 36 anni, che ieri pomeriggio è andata in escandescenza e ha tenuto sotto scacco un’intera scolaresca, la quinta A, e la loro insegnante. «Li minacciava impugnando delle forbici, non tanto grosse, di quelle che si usano per i lavoretti - racconta - ma che spavento». I bambini, tutti tra i nove e i dieci anni, si sono lasciati andare in un pianto. Uno di loro, il più vispo, ha approfittato del momento giusto, mentre l’insegnante cercava di fare desistere la bidella, per sgattaiolare via attraverso la porta socchiusa e a dare l’allarme. Pochi minuti dopo e a scuola sono piombate le pattuglie del commissariato Prenestino.



IL FINIMONDO

«Stavamo per uscire, tutte le classi svolgono l’orario pomeridiano - aggiunge la docente - Sembrava un pomeriggio come un altro, invece è scoppiato il finimondo». Di Sonia, la bidella, la maestra non sa molto. «Sì aveva già lavorato qualche altra volta nella nostra scuola - dice - Oggi (ieri, ndr) doveva sostituire la collega di ruolo. Una sostituzione-lampo, insomma. Poche ore in cui davvero non ci saremmo aspettati di trovarci in mezzo a questo caos. No, quelle poche volte che era stata qui in passato, non aveva evidenziato particolari problemi o fatto cose del genere».



LA MAESTRA LUANA

Tutto s’è consumato in pochi interminabili minuti. Intorno alle quattro, quando mancava poco all’uscita delle classi. Pare che un papà avesse fatto capolino per tentare di portare a casa suo figlio con un po’ d’anticipo. Di lì il primo battibecco tra la bidella provvisoria e la maestra della quinta A. Quando la polizia arriva, blocca l’ausiliaria. La donna viene sedata e portata in ambulanza al Fatebenefratelli. Sono le nove passate, quando gli agenti finiscono di prendere a verbale la maestra Luana, alta coi lunghi capelli ricci neri. «Ma lei è molto scossa, non se la sente di parlare», chiude la collega. La maestra Luana si infila veloce in macchina e scappa via.