Rifiuti a San Lorenzo, esposto in Procura: «Topi e miasmi, rischio sanitario»

Rifiuti a San Lorenzo (foto Toiati)
di Laura Bogliolo
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Giovedì 27 Settembre 2018, 16:56 - Ultimo aggiornamento: 18:07

Li chiamano i nodini della città, quei problemi ricorrenti che proprio non si riescono a sciogliere e alla fine diventano valanghe. A San Lorenzo la raccolta porta a porta è sempre stata definita un flop, tanto che il quartiere è stato il primo a inaugurare la stagione delle diffide inviate ad Ama e Comune. Venne inviata lo scorso anno e ieri, la protesta ha fatto un passo in avanti. Dalla diffida il comitato di quartiere è passato all'esposto.
 



«L'abbiamo presentato alla stazione dei carabinieri di zona dice Emiliano Venturini, presidente del comitato di quartiere - la situazione ormai è insostenibile, abbiamo i condomini pieni di sacchetti di rifiuti, l'assessorato all'Ambiente del Campidoglio aveva promesso una soluzione, ma sono state solo promesse». Ieri c'è stato l'incontro con gli abitanti del quartiere per raccogliere ulteriori firme e materiale fotografico. «La prossima mossa dice Venturini è la presentazione dell'esposto in Procura da parte del nostro avvocato per chiedere il rimborso del 50% della Tari pagata nel 2017 e il risarcimento dei danni al quartiere».

Condomini pieni di sacchetti in via dei Volsci, sacchetti in strada in via dei Ramni e via dei Reti. Nell'esposto si parla di «rischi sanitari anche di grave entità» a causa degli «enormi cumuli di rifiuti negli androni e nei cortili interni dei palazzi, per le strade, a ridosso delle scuole, con proliferare di ratti e animali». Ma la protesta si è estesa anche nel quartiere Prati, a due passi da San Pietro.
 
 


«La situazione di igiene e decoro sotto le nostre case, nelle vie e nelle piazze di Prati e Delle Vittorie non migliora - dice Daniela Brignone, del comitato Prati in azione - per questo stiamo realizzando un'azione collettiva per ottenere dal Comune di Roma il rimborso del 50% della tassa rifiuti pagata nel 2018, faremo prima una diffida, poi una class action contro Ama». A Tor Sapienza, invece, è stata addirittura chiusa una strada «causa rifiuti e liquami». Si tratta di via Guglielmo Sansoni, dove le ultime piogge hanno riversato sulla strada molti dei rifiuti ammassati accanto al campo nomadi di via Salviati.

LE DENUNCE
La raccolta dei rifiuti è in affanno anche alla Magliana, a Villa Bonelli e Roma Nord, nel XV Municipio, da Prima Porta a Ponte Milvio. Ieri in via Flaminia, a due passi da Ponte Milvio, i marciapiedi erano pieni di sacchetti e a terra c'era anche un frigorifero. Pieni anche i cassonetti di via della Farnesina, visto che, spiegano dal quartiere «hanno tolto i secchioni di via dei Prati della Farnesina». Cassonetti stracolmi anche a Collina Fleming, e più a Nord in via Isola Farnese. Il problema dei rifiuti è ancora più grave a Roma Nord, visto che l'immondizia attrae i numerosi cinghiali avvistati su via Cassia e dintorni. Il Gruppo Pd del XV, esasperato dalle richieste dei residenti, ha protocollato la richiesta di un Consiglio straordinario sul tema: «E' arrivato il tempo di capire per quale motivo la situazione dei rifiuti a Roma, e in particolare nel Municipio XV, peggiora di giorno in giorno».

Nel popoloso quartiere di Torpignattara i residenti hanno addirittura geolocalizzato in una mappa consultabile online i cassonetti che vengono svuotati meno e diventano discarica per aiutare l'Ama a intervenire ed evitare emergenze sanitarie. Eppure ieri le solite strade erano stracolme di sacchetti. Si muove anche la politica. «Ho depositato presso la Procura formale denuncia per mancata tutela della salute pubblica e della sicurezza ambientale». Così il consigliere capitolino Pd Orlando Corsetti.

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