Prestipino contro Bechis: «Io sexy renziana? Pubblico le foto al mare sui social come tutti»

Prestipino contro Bechis: «Io sexy renziana? Pubblico le foto al mare sui social come tutti»
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 7 Agosto 2015, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 19:54

Dai turbo renziani ai sexy renziani. Patrizia Prestipino, già consigliere provinciale e candidata alle primarie del Pd per la corsa a sindaco vinte da Ignazio Marino, legge un articolo secondo il quale lei starebbe lanciando «l’arma sexy» contro Orfini e Marino, si arrabbia e risponde al giornalista: «Come tutte le persone normali che hanno scelto di condividere "pezzi di vita" con la comunità dei social, posto a mio piacere foto che mi ritraggono in vacanza».

Rimandiamo indietro il nastro.

Tutto parte da un articolo di Franco Bechis, su Libero, che pubblica una serie di foto prese dal profilo Facebook della Prestipino - oggettivamente splendida fortysomething - che addirittura va a in spiaggia con il costume da bagno e indossa pantaloncini e canotta. Strano, con quaranta gradi all’ombra. Diciamo che non è proprio l’unica al mondo, ma tant’è.

Bechis analizza: «Patrizia Prestipino è una renziana della prima ora del Pd di Roma. E' stata assessore della provincia con Nicola Zingaretti, e si candidò senza successo alle primarie del Pd del 2013 per correre come sindaco di Roma. Fu battuta da Ignazio Marino, e fra i due non è mai corso buon sangue. Da un paio di mesi è scattata la vendetta del sindaco e del suo avvocato difensore, Matteo Orfini, commissario del Pd di Roma».

E come si consuma la vendetta politica della Prestipino? «Da qualche tempo sui social network per battere Marino e Orfini sfodera anche l'arma proibita per una donna di sinistra: il suo lato sexy. Ha inondato i militanti di foto da pin up, e loro non sembrano affatto sgradire e tornare indietro». Sfugge il collegamento logico? Se Orfini ora pubblicherà la sua foto con i calzoncini che usa per il calcetto e una canottiera stile Bossi ci sarà la stessa analisi?

La Prestipino, insegnante, prima punzecchia Bechis su Twitter («La sexy renziana te salutat»), poi scrive su Facebook: «Alla cortese attenzione di Franco Bechis. Gentile direttore, inizialmente ho fatto spallucce e volevo far finta di nulla. Ma poi, devo dirle, mi è salita dentro un po’ di sana e salutare rabbia. E quindi sono giunta alla conclusione che il pezzo che mi riguarda da lei postato sul sito di Libero dal titolo "La pasionaria renziana lancia l'arma sexy" meriti una riposta. Non tema, non mi lancerò in una difesa d'antan del femminismo e delle sue secolari contraddizioni. Sono sempre quella che scelse "l'uomo giusto per Roma" come slogan della sua compagna elettorale alle Primarie per Sindaco e sono filologicamente e fisiologicamente sdoganata da quel tipo di cultura. Ahimè o per fortuna, dipende dai punti di vista. Volevo solo farle notare che lei butta in politica una roba che con la politica ha poco a che fare. Io sono una persona, se vuole anche una donna, ma una persona. Non un politico di professione. Né un ministro, né una parlamentare. Perché la mia prima professione è quella di docente di lettere classiche, cui sono tornata dopo l'esperienza di presidente di Municipio e di assessore in Provincia, come lei correttamente ricorda. E come tutte le persone normali che hanno scelto di condividere "pezzi di vita" con la comunità dei social, posto a mio piacere foto che mi ritraggono in vacanza nel mio "selvaggio borgo natio", nelle "mise" consone al luogo e alle temperature bollenti di questa estate: shorts e canotte policrome (con prevalenza di rosso, ma quella è una mia debolezza politica che spero lei mi perdonerà)».

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