Parchi e ville di Roma nel degrado: scoperti i giardinieri assenteisti

Parchi e ville di Roma nel degrado: scoperti i giardinieri assenteisti
di Mauro Evangelisti
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Martedì 23 Ottobre 2018, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 15:50
Blitz anti assenteismo, quaranta giardinieri nei guai a Roma. Risultavano presenti, ma non erano al lavoro e nessuno si prendeva cura dei parchi e delle aree verdi della Capitale. Lo sviluppo, clamoroso, che va a toccare un settore già interessato da inchieste giudiziarie a partire da quella sul Mondo di Mezzo, è di queste ore ed è monitorata con molta attenzione da Roma Capitale e dall'assessorato all'Ambiente, dove da tempo si è capito che questo è uno dei punti deboli e fuori controllo della macchina.
Ed è una notizia non sorprendente, visto che il verde e le aree pubbliche sono in condizioni disastrose. Da anni il servizio giardini è nell'occhio del ciclone, di recente c'è stata una serie di furti poco spiegabili. Parchi, giardini, verde a Roma sono in stato di abbandono: questa inchiesta sull'assenteismo potrebbe dare molte risposte.
 
 


INTERVENTO
Partiamo da quanto successo ieri mattina, tenendo conto che l'inchiesta della procura di Roma, partita sulla base di alcune segnalazioni è ancora in corso. Bisogna avere chiari alcuni dati: nel Comune di Roma al servizio giardini lavorano in 300 (ma solo 180 realmente operativi), in buona parte distribuiti nei quindici Municipi. Proprio il fatto che l'attività di questi dipendenti si sviluppa sul territorio, lontano dalla sede centrale, rende più difficili i controlli e la verifica delle presenze.
La maggioranza dei giardinieri fa coscienziosamente il proprio dovere, soprattutto quelli della task-force che lavora sull'emergenza, come in occasione dell'ondata di maltempo di domenica sera. Ma i vigili urbani che stanno conducendo le indagini dirette dalla procura sospettano che vi sia una parte che non rispetta l'orario di lavoro. E questo spiega, al di là delle gare per l'esternalizzazione che si sono arenate, perché il verde a Roma sia ormai allo sbando.

INDAGINI
Ieri mattina a Cinecittà, nella sede del VII Municipio di Roma (Tuscolana e Appia, a sud-est della Capitale) sono arrivati gli agenti della polizia municipale, ma non erano quelli che normalmente lavorano nel gruppo locale. Erano stati inviati direttamente dal comandante Antonio Di Maggio, in una missione molto delicata e riservata, anche se non è passata inosservata. Hanno chiesto dei documenti per delle verifiche che stavano svolgendo e che servivano a incrociare il numero dei dipendenti in servizio con quelli realmente presenti.

«Sappiamo solamente - spiega la presidente del VII Municipio, Monica Lozzi (M5S), che ovviamente per rispetto dell'inchiesta mantiene la massima discrezione e non si sbilancia - che hanno verificato della documentazione, è stata data la massima collaborazione». Nelle ore successive però sono emersi altri particolari: i controlli della polizia municipale interessano una quarantina di dipendenti del servizio giardini e non solo quelli del VII Municipio, ma anche delle altre zone. Coinvolgono anche i funzionari su tutto il territorio della Capitale, dunque anche coloro che dovrebbero sincerarsi della reale presenza al lavoro del personale. E dai primi riscontri, non in regola, dunque in violazione degli orari di servizio, è la maggior parte dei 40 oggetto dei controlli. Il blitz, che probabilmente avrà un proseguimento nelle prossime ore, interessa uno dei settori più discussi e problematici di Roma Capitale.

LA SITUAZIONE
Di fronte all'inefficacia degli interventi e alle aree di verde pubblico che durante l'estate si sono trasformate in vere e proprio giungle, la sindaca Virginia Raggi qualche settimana fa ha spiegato: «Ci siamo trovati con soli 180 giardinieri a disposizione per tutta Roma. Mafia Capitale ha spazzato via tantissimo, tutto il verde era gestito con appalti malati. Ci sono Municipi da 130mila abitanti con un solo giardiniere». Non solo: di recenti in molte sedi del servizio giardini (Villa Borghese, Villa Paganini, Villa Carpegna e AppioTuscolano per fare solo alcuni esempi) sono stati riscontrati casi di vandalismo e di furti con una frequenza anomala. Secondo gli investigatori, però, non vi sarebbero collegamenti con l'indagine sull'assenteismo.
 
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