Alla Sapienza torna la Notte Bianca: via libera dal rettorato «ma non si potrà vendere alcol»

Una Notte Bianca organizzata alla Sapienza
di Marco Pasqua
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Mercoledì 6 Giugno 2018, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 17:11
L'appuntamento è per il pomeriggio dell'8 giugno: da allora, inizierà l'afflusso alla cosiddetta “Notte bianca” della "Sapienza", prevista la presenza di oltre duemila persone. L'evento è stato indetto dalla stessa rete di antagonisti e disobbedienti che, nelle settimane passate, ha organizzato diverse feste abusive dentro l'ateneo, prima che il rettorato optasse per una stretta, d'intesa con la polizia. Il cda dell'università, viene fatto sapere, ha comunque dato il via libera al party, a patto che «non venga venduto alcol» e venga installato «un numero congruo di wc chimici». 

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«Accadde una notte di dodici anni fa, e decidemmo di chiamarla Notte Bianca – spiegano gli organizzatori sulla pagina dell'evento lanciato sui social - Un momento completamente autorganizzato e autogestito dagli studenti dell’università più grande d’Europa. Un evento che spalanca le porte della città universitaria per una giornata di sperimentazione culturale indipendente e di riappropriazione degli spazi, di partecipazione e socialità, a sostegno delle spese legali del movimento studentesco». Il festone inizierà dalle 17 e durerà per tutta la notte. Saranno allestiti due palchi: uno davanti alla facoltà di Lettere (per la musica hip hop e rap); un altro davanti a Chimica, con djset dalle 22 (spazio alla musica techno). Presenti stand e banchetti per la vendita di prodotti di vario genere.



L’edizione di quest’anno – la dodicesima - avrà come sottotitolo “Smascheriamo l’università di carta”: «Perché è la carta – sostengono gli antagonisti che la promuovono - l’elemento costitutivo di questo modello di università. Sia essa carta moneta, scartoffie da cercare nei gironi infernali della burocrazia o il pezzo di carta che tutti rincorriamo nel percorso di studio». E il riferimento è anche al documento varato dal rettorato – d'intesa con i rappresentanti degli studenti – volto a regolamentare gli eventi ludici dentro l'ateneo: un regolamento che stabilisce un preciso iter da seguire per poter organizzare feste di questo tipo. E che, in questo caso, sarebbe stato seguito. «L’8 giugno – viene promesso - l’università tornerà ad essere viva e attraversata da migliaia di corpi che si riapproprieranno di quello spazio che rendono vivo quotidianamente, sfidando gli assurdi divieti delle istituzioni universitarie».
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