BRACCIO DI FERRO IN GIUNTA
Non è la versione hard a cui avevano lavorato inizialmente i tecnici della Mobilità, «ma i pilastri sono rimasti quelli che avevamo annunciato dall'inizio», sostiene la Meleo. Con Meloni, confida, «non c'è stato uno scontro, nessuna lotta intestina al M5S». Certo la delibera, ammette, è stata frutto di «un lavoro partecipato». Un compromesso? «Ci siamo confrontati, come avviene sempre», concede Meleo. Che non ci sta a passare per quella che ha fatto un passo indietro, o di lato. «I punti cardine della riforma erano due: la protezione del centro storico, che infatti abbiamo reso off limits a parte poche eccezioni, e la cancellazione degli abbonamenti annuali che di fatto creavano un problema di concorrenza». Quei ticket annuali che costano appena 9 euro al giorno e che si spartivano 1.300 operatori, ragiona l'assessore, «falsavano il mercato e d'ora in poi saranno eliminati». Gli aumenti promessi quindi, afferma, «sono tutti confermati».
La tariffa giornaliera, però, non è stata toccata. Resterà tra i 160 e i 200 euro, a seconda del tipo di tagliando che verrà acquistato dagli operatori. E presumibilmente l'importo non verrà toccato fino al 2020, dove aumenterà comunque molto meno rispetto ad alcune ipotesi iniziali. «Abbiamo dovuto valutare la sostenibilità delle misure - spiega Meleo - Non si poteva mettere a ferro e a fuoco la categoria. Già con l'abolizione degli abbonamenti annuali gli incrementi saranno notevoli. Abbiamo deciso di non toccare la tariffa giornaliera, come ho detto più volte». È probabile che l'entrata in vigore della riforma possa slittare (nell'ultima bozza si parla di luglio 2018, anziché gennaio, con gli altri rincari spalmati nei prossimi due anni), ma secondo l'assessore ai Trasporti, «bisogna considerare l'impatto che questa misura avrebbe avuto sul settore. Non è un cambiamento che può avvenire dall'oggi al domani, gli operatori del settore devono avere tempo».
ASSEDIO AI MONUMENTI
Nonostante i ritocchi delle ultime settimane, Meleo promuove la sua riforma. «Non era più sostenibile che sotto i monumenti più importanti si creassero serpentoni interminabili, perché i torpedoni avevano anche un impatto sul traffico del centro storico. Quella tariffa da 9 euro al giorno era chiaramente inadeguata. Ora, con l'interdizione alla Ztl e l'aumento della tariffa, in tre anni puntiamo a diminuire drasticamente la circolazione attorno ai monumenti. Non è un risultato da poco, anzi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA