Cani avvelenati dalle polpette nei parchi: caccia al "serial killer" degli animali

Cani avvelenati dalle polpette nei parchi: caccia al "serial killer" degli animali
di Camilla Mozzetti
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Sabato 16 Maggio 2015, 06:16 - Ultimo aggiornamento: 08:45
Troneggiano sui pali della luce, sui cassonetti dei rifiuti, tra i parabrezza delle auto e ancor di più sui cancelli dei due luoghi che sembrano essere stati "contaminati": villa Sciarra e villa Pamphili. I volantini lo sanciscono a chiare lettere: «attenzione ai padroni di cani, polpette avvelenate». Nel quartiere Monteverde è scoppiata l'emergenza. Cani che muoiono dopo aver ingerito polpette alla stricnina, bocconcini pieni di chiodi arrugginiti, piccole prelibatezze che hanno il sapore, però, del veleno per i topi.



Tanti i casi denunciati soprattutto in rete, nei blog e nella pagina Facebook del comitato di quartiere «Se sei di Monteverde se...». Scorrendo la bacheca, si scopre la foto di Bo, una golden retriever che lo scorso 8 maggio, dopo agonie e pianti, è morta per aver addentato una polpetta avvelenata. Inutile dirlo, tra i residenti con un cane in casa, è dilagato il panico. Perché la voce si è diffusa, perché i manifesti hanno invaso il quartiere, perché i casi - seppur ancora non accertati - sembrano essere stati più di cinque, compiuti in appena sette giorni.



«È un quartiere che ciclicamente torna vittima di qualche pazzo o di un gruppo che di proposito getta del cibo avvelenato nelle due ville e considerata la scarsa manutenzione del verde, diventa impossibile per noi scovare a colpo d'occhio una polpetta alla stricnina» racconta uno dei residenti, Andrea Brutti, che con il suo cane gioca a frisbee in quella piccola area adibita agli animali in via delle Mura gianicolensi. «Di sicuro - conclude - c'è dietro un progetto, una macchinazione». «Da una settimana - aggiunge Vittoria Bonifastro, di fronte all'ingresso di villa Pamphili - non porto più Margot (un labrador di due anni) a correre nel parco perché ho paura».



IL KILLER MIGRANTE E Monteverde non è l'unico quartiere della Capitale in cui da più di due mesi sono aumentati, come denunciano molti utenti di Twitter e Facebook, i casi di avvelenamento di animali. Stando alle varie tipologie e alle sostanze usate, pare che dietro ci sia la mano di un'unica persona. Un killer "migrante" - ipotizzano diversi blog su internet - che, dopo aver colpito alla Borghesiana, dove sono morti per avvelenamento sette cani, è passato al Pigneto. Qui, diversi bocconcini di carne avvelenata sono stati ritrovati in via Giussano davanti alle scuole, nel giardinetto di piazza dei Condottieri e nelle aree verdi di piazza Nuccitelli. Cinque i cani avvelenati e due quelli salvati in extremis. Ancora: ad aprile il bersaglio diventa il VII municipio.



Sospetto avvelenamento per due cani a largo Don Orione, nei pressi di via Appia Nuova, come ha denunciato l'associazione I gatti di Tor Pignattara. L'istituto zooprofilattico del Lazio ha avviato un censimento per capire l'incidenza dei casi avvenuti nelle ultime settimane. L'Enpa, l'Ente nazionale per la protezione animali, sta cercando di vederci chiaro. «Anche perché - spiega Maria Rita Martelli, guardia zoofila - l'avvelenamento è un reato penale e chiunque fosse rimasto vittima di un caso del genere oltre a denunciarlo in rete, deve avvertire immediatamente le associazioni e le autorità, chiamate a bonificare le aree interessate».