Mafia Capitale, Odevaine e il tariffario sui migranti

Mafia Capitale, Odevaine e il tariffario sui migranti
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Giovedì 4 Giugno 2015, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 19:04
«Se me dai...me dai cento persone facciamo un euro a persona». È il «criterio di calcolo delle tangenti», secondo il Gip di Roma, che Luca Odevaine spiega ai manager della cooperativa La Cascina, interessati alla gestione dei Centri per gli immigrati e disposti, sempre secondo l'accusa, a pagare uno stipendio fisso a Odevaine.



Nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 44 persone, seconda tranche della maxi-inchiesta su Mafia Capitale, ci sono decine di intercettazioni tra i manager della Cascina e lo stesso Odevaine, tutte centrate su quale debba essere la percentuale da corrispondere, non solo per 'l'aiuto' ottenuto per la gara relativa al Cara di Mineo ma anche per quanto Odevaine potrebbe fare per i centri di Roma e di San Giuliano di Puglia. Ed in una di queste conversazioni, con Domenico Cammisa (agli arresti domiciliari) Odevaine spiega quello che il Ros e il Gip definiscono «criterio di calcolo delle tangenti».



«Allora altre cose in giro per l'Italia - dice Odevaine a Cammisa - ...possiamo pure quantificare, guarda...se me...se me dai...cento persone facciamo un euro a persona...non lo so, per dire, hai capito? E...e basta uno ragiona così dice va beh...ti metto 200 persone a Roma, 200 a Messina...50 là...e...le quantifichiamo, poi».
Parole che, sottolinea il gip, «arrivano a prospettare un vero e proprio 'tariffario per migrante ospitato'».
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