Roma, il caso Marra scuote M5S, affondo della Lombardi: «Una nomina arrogante» `

Roma, il caso Marra scuote M5S, affondo della Lombardi: «Una nomina arrogante» `
di Simone Canettieri
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Sabato 12 Novembre 2016, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 12:44

I malumori del M5S per la doppietta messa a segno dai fratelli Marra (Raffaele è rimasto a capo del Personale, Renato sarà il direttore del Turismo dopo il passato nei vigili) portano la voce di Roberta Lombardi. Spiega la deputata a Il Messaggero: «È una nomina inopportuna e arrogante». Il riferimento è al singolare. La parlamentare pentastellata ce l'ha con Renato Marra, spostato dalla Polizia locale alla direzione del neonato ufficio Turismo con uno scatto di circa 20mila euro in busta paga: da 104 a 122 mila euro per ricoprire un ruolo strategico. Scatto anche di inquadramento dirigenziale. Ma Lombardi, ex regina del mini direttorio su Marra jr (Raffaele) nelle settimane scorse era stata ancora più netta: «È un virus che sta infettando il M5S». Insomma, il clima è questo. E per una Lombardi che parla «in chiaro» ci sono truppe di consiglieri che masticano amaro e si lamentano nei vari capannelli. Dunque non è finita. La partita della rotazione dei dirigenti porta ancora con sé una serie di polemiche. Oltre al caso Marra c'è per esempio quello della Ragioneria. Stefano Fermante non sarà più alla guida dei conti capitolini, al suo Paola Colusso, ma fino al 30 novembre poi arriverà un esterno da fuori in posizione di comando. Salvatore Romeo, il segretario politico di Virginia Raggi, in mattinata, intercettato dall'agenzia Dire, è stato netto a proposito di Fermante: «È stato allontanato per ragioni politiche ma rimane comunque in quell'ufficio». In serata Romeo ha corretto il tiro: «Fermante un mese fa aveva già richiesto di essere spostato, per motivi personali, niente di politico».
LO SCONTRO
Sarà anche così, ma le fibrillazioni rimangono e Fermante presto dovrebbe andare in Regione a occuparsi dei delicati conti del terremoto. Ieri pomeriggio una lunga giunta politica a porte chiuse, sono stati fatti uscire tutti i collaboratori degli assessori, ha cercato di trovare un'intesa sui dirigenti che arriveranno da fuori per coprire posizioni apicali. Non c'è solo il caso della Ragioneria, ma anche quello dell'Avvocatura. Si attendono comandi anche per altri settori chiave come il Sociale. Non si blocca nemmeno il capo di gabinetto: in pole ritorna l'attivista storico Marco Agostini, «ma non è l'unica soluzione al vaglio», spiegano dal Campidoglio.
 

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