Roma, emergenza buche, dossier del Campidoglio: «Una strada su tre è pericolosa»

Roma, emergenza buche, dossier del Campidoglio: «Una strada su tre è pericolosa»
di Lorenzo De Cicco
2 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Marzo 2016, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 23:53


In una città dove anche la lotta alle buche, è un buco nell'acqua («l'80% dei lavori è da rifare», secondo l'ufficio Controlli qualità), è lo stesso Campidoglio a lanciare l'allarme sicurezza. «Almeno un terzo delle arterie della grande viabilità necessiterebbe di interventi profondi», è scritto nel report che il Dipartimento manutenzione urbana ha consegnato al commissario Francesco Paolo Tronca. Una sorta di memorandum, che fotografa una situazione complessa, con un manto stradale ormai profondamente deteriorato, frutto di anni di incurie e di soldi spesi senza che nessuno controllasse che i lavori delle ditte fossero realizzati a regola d'arte.

INVERSIONE DI MARCIA
Ecco perché Tronca ha deciso di intervenire pesantemente nella gestione della manutenzione stradale e di riscrivere le regole degli appalti: per la prima volta, nel nuovo bando triennale della manutenzione ordinaria (67 milioni di euro), la sorveglianza sui cantieri verrà affidata a soggetti diversi rispetto a quelli che si occupano dei lavori. Il commissario vuole rompere quel paradosso che finora ha fatto sì che le attività di monitoraggio, manutenzione e pronto intervento sulle infrastrutture fossero svolte, per ciascun lotto, da un unico operatore economico. Controllato e controllore allo stesso tempo.
 

LE STIME
Una contraddizione che ha contribuito a portare le vie della Capitale allo stato attuale. Se, come dice il Dipartimento Manutenzione urbana, un terzo delle arterie ha bisogno di «interventi profondi», significa che oltre 265 chilometri di strade, sugli 800 di grande viabilità gestiti direttamente dal Campidoglio, oggi rischiano di essere pericolosi per automobilisti e centauri che li percorrono (e infatti ogni anno arrivano al Comune 1.500 richieste di risarcimento danni). 3,6 milioni di chilometri quadrati da rifare. Per risolvere il problema, secondo la stima dei tecnici comunali, servirebbe un investimento iniziale di almeno mezzo miliardo di euro. Risorse che Roma Capitale, che ha ancora sulle spalle il macigno del debito monstre da 13 miliardi, evidentemente non può permettersi. Per questo è ancora più importante che i fondi a disposizione vengano investiti in lavori realmente risolutivi. E con il nuovo meccanismo di verifiche esterne predisposto dallo staff del commissario, eludere i controlli, dovrebbe diventare più difficile.