Baby squillo, cominciano i patteggiamenti: clienti salvi con 5 mesi di condanna o multa di 40mila euro

Baby squillo, cominciano i patteggiamenti: clienti salvi con 5 mesi di condanna o multa di 40mila euro
di Valentina Errante
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Martedì 1 Aprile 2014, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 09:01
Cinque mesi e dieci giorni di carcere o una pena pecuniaria di 40 mila euro. Si chiuder cos per i clienti non abituali delle baby squillo l’inchiesta romana che coinvolge i salotti buoni e lambisce la politica. E’ la pena minima, per chi non sia stato un habitué dell’appartamento di viale Parioli. Alcune richieste di patteggiamento sono già arrivate sulle scrivanie del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del pm Cristiana Macchiusi, che daranno parere favorevole al gip. Ma intanto le indagini vanno avanti con nuove iscrizioni.





IL CALCOLO DELLA PENA

Le prime richieste di rito alternativo sono all’esame dei pm e molti avvocati continuano a presentarsi in procura per capire come sarebbe calcolata la pena in caso di patteggiamento. Sono 52 i clienti delle due ragazzine di 14 e 15 anni ma, nella maggior parte dei casi, non hanno precedenti penali. Così, partendo dalla pena di un anno, si prevede una prima riduzione a otto mesi, per la concessione delle attenuanti generiche in assenza di precedenti e di continuazione del reato. Poi lo sconto previsto dalla scelta del patteggiamento: la pena scenderebbe a cinque mesi e 10 giorni. Per evitare l’affidamento ai servizi sociali, i clienti delle baby squillo potrebbero anche scegliere la conversione in pena pecuniaria. Ossia 40 mila euro, calcolando 250 euro per ogni giorno di carcere. E la vicenda sarebbe chiusa. Un modo per evitare a molti uomini di confessare alle famiglie il coinvolgimento nelle indagini. In alternativa, c’è la cosiddetta libertà controllata, che prevede però una serie di prescrizioni: dal divieto di allontanarsi dal comune di residenza, salvo autorizzazione concessa di volta in volta ed esclusivamente per motivi di lavoro, studio, famiglia o salute, all'obbligo di presentarsi almeno una volta al giorno, nelle ore fissate e compatibilmente con gli impegni di lavoro o studio, presso gli uffici di pubblica sicurezza o il comando dei carabinieri territorialmente competente. E ancora, il divieto di detenere a qualsiasi titolo armi, salvo autorizzazione, la sospensione della patente di guida, il ritiro del passaporto e la sospensione della validità, ai fini dell’espatrio, di ogni altro documento. Poi l'obbligo di conservare e presentare, a ogni richiesta degli organi di polizia e nel termine fissato, l’ordinanza che determina le modalità di esecuzione della libertà controllata e l'eventuale provvedimento di modifica delle modalità di esecuzione della pena del magistrato di sorveglianza per sopravvenuti motivi di assoluta necessità. Nei confronti del condannato il magistrato di sorveglianza, però, può sempre disporre l’affidamento ai servizi sociali.





I CLIENTI

Non ci sarebbero i nomi di Mauro Floriani, marito della senatrice Alessandra Mussolini, e quello di Nicola Bruno, figlio del senatore Donato, tra i clienti che hanno chiesto di patteggiare la pena. O, almeno, non ancora. Per il primo, tra l’altro, la procura avrebbe già optato per il rito immediato. Sono invece professionisti romani ad avere chiesto il rito alternativo e a valutare l’ipotesi di chiudere in fretta la vicenda giudiziaria.
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