Baby squillo, il deputato Fdi Corsaro su Twitter: «Mignotte consapevoli». Valanga di insulti sul web

Baby squillo, il deputato Fdi Corsaro su Twitter: «Mignotte consapevoli». Valanga di insulti sul web
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Martedì 18 Marzo 2014, 20:50 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 08:29
Il tweet di Massimo Corsaro, deputato di Fratelli d'Italia, commercialista e un passato nel Msi, in An e Pdl, che ha definito pur sempre mignotte le adolescenti coinvolte nello scandalo della prostituzione minorile romana, non poteva non sollevare un vespaio.



«Adesso però risparmiateci i racconti "sofferti" delle baby-squillo. Mignotte consapevoli e spontanee;

giovanissime, ma sempre mignotte» twittava due giorni fa Corsaro. Un'osservazione che aveva scatenato, immediate, le polemiche.









«L'eleganza inconfondibile di Corsaro Massimo, Fratelli d'Italia, la destra dei valori» ironizzava, tra gli altri, Flavia Perina dal suo profilo Facebook. Il post suscita infatti indignazione e una valanga di insulti («che signore»; «complimentoni. Ci devi aver pensato tutta la settimana per partorire un concetto così di merda di domenica mattina»); anche se non manca chi lo appoggia, come MalVagia che commenta: «straquoto,a 16 anni ne sanno più de me, vanno in giro vestite come 30enni,sguaiate e consapevoli».



«Anime belle, la vostra indignazione a comando è meravigliosa. Grazie di esistere», replica il parlamentare che poi, di tutta risposta, precisa il suo pensiero in un lungo post che pubblica sul suo blog. «Premesso che in nessun caso la mia considerazione sminuisce la gravità del comportamento di chi frequenta le cosiddette baby-squillo né la necessità di perseguirli, ciò che mi preme una volta in più stigmatizzare è l'omologazione relativista che ci impedisce ormai di cogliere la china distruttiva assunta dalla nostra società». La vera colpa, secondo il deputato di Fratelli d'Italia, sta in «un lungo percorso di abbattimenti di valori, di regole, di gerarchia di rapporti». Primo fra tutti, l'«avere annullato l'autorità genitoriale».



Ma Antonio Napoli, vicepresidente dell'Osservatorio sui minori, stigmatizza il «grave silenzio istituzionale» e quello di Giorgia Meloni, segretaria del suo partito che «avrebbe dovuto più di chiunque far sentire la propria indignazione». E conclude: «In altre civiltà basterebbe anche meno per indurre il responsabile

a rassegnare serene dimissioni».