Atac, ultimatum del garante: «Paghi 20 milioni per la vigilanza»

Atac, ultimatum del garante: «Paghi 20 milioni per la vigilanza»
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 23 Gennaio 2017, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 21:42
Gravata da un debito monstre di 1,3 miliardi di euro, alle prese con la chiusura di un bilancio che, anche per il 2016, segnerà perdite milionarie, Atac non riesce a pagare i vigilantes delle stazioni. E la metro di Roma rischia di chiudere. Proprio per scongiurare «l'interruzione del servizio» è intervenuta l'Authority degli scioperi. Il garante Giuseppe Santoro Passarelli venerdì ha scritto una lettera alla municipalizzata dei trasporti e alla sindaca Virginia Raggi per chiedere «informazioni urgenti» sul mancato pagamento di circa 20 milioni di euro alle ditte che assicurano la sicurezza nelle stazioni. Ditte ormai sul piede di guerra perché, come hanno scritto in un esposto consegnato all'Autorità, «vantiamo nei confronti di Atac un credito ingente, pari sostanzialmente all'intero corrispettivo dei servizi avviati da marzo 2016». Proprio la mancata erogazione dei fondi ha convinto il consorzio dei vigilantes a minacciare di «sospendere le nostre prestazioni».

LA MISSIVA
La commissione dell'Autorità si è riunita d'urgenza giovedì scorso, il 19 gennaio ha deliberato di chiedere all'Atac di fornire «con sollecitudine puntuali informazioni sulla significativa esposizione creditizia» maturata nei confronti delle imprese di vigilanza. Un debito che potrebbe «causare nuovi disservizi nel trasporto pubblico locale di Roma».
Spiega il garante Santoro Passarelli: «Come Autorità, abbiamo deliberato di chiedere informazioni urgenti e dettagliate ai vertici di Atac, dandone comunicazione alla sindaca e al prefetto, per evitare il pericolo di interruzione del servizio di trasporto pubblico, che danneggerebbe gli utenti, a causa dei mancati pagamenti alla società Italpol». La ditta, sottolinea il presidente dell'Authority, ha già minacciato azioni di protesta e di sciopero, dal momento che l'inadempienza di Atac renderebbe «impossibile» il pagamento degli stipendi ai 410 addetti al servizio di vigilanza, vale a dire 275 guardie giurate e 135 addetti di servizio. «Siamo in campo - conclude il garante - per accertare le responsabilità di Atac e per valutare se i comportamenti posti in essere possano configurare l'aggravamento del conflitto in corso, anche a fini di eventuali sanzioni».

LA MEDIAZIONE
Oltre al pericolo di ritrovarsi con le stazioni chiuse, quindi, Atac rischia anche una maxi-multa dall'Authority. Soldi dei romani, che ogni anno, attraverso il Comune, versano nelle casse della partecipata quasi mezzo miliardo di euro attraverso il contratto di servizio e che si ritroverebbero per giunta con le stazioni della metropolitana chiuse. Dopo mesi di pagamenti a singhiozzo, mesi fa, la municipalizzata aveva prospettato alle ditte di vigilanza un piano di rientro. «Ma è stato disatteso - hanno denunciato i rappresentanti delle imprese di sicurezza - siamo di fatto costretti a fare cassa ad Atac, perdendo la nostra liquidità, necessaria per pagare gli stipendi».
Ora l'azienda dei trasporti sarà costretta a cercare una nuova mediazione. Facendo i conti con un bilancio in perdita da anni (70 milioni nell'esercizio 2015, altri 140 milioni l'anno precedente) e con un debito verso banche e fornitori che scavalla ampiamente il miliardo di euro.