Treni cancellati, ritardi fino a due ore, attese infinite davanti ai tabelloni, ricerche frenetiche di informazioni sugli smartphone, centinaia di passeggeri bloccati e ignari del proprio destino. Sono state forti, nelle principali stazioni romane, le ripercussioni dello sciopero di otto ore del personale di guida e di bordo, andato avanti dalle 9 alle 17 ma con disagi che in alcuni casi si sono prolungati anche oltre questa fascia oraria.
I sindacati parlano di «grande adesione» alla protesta in tutta Italia che, secondo Uiltrasporti, ha toccato punte del 90 per cento. «Una giornata da incubo, davvero infernale», è il commento più gettonato tra Termini, Tiburtina e Ostiense, nelle sale d’aspetto e sulle banchine.
Sciopero macchinisti, treni cancellati caos alla stazione Termini
La giornata, per i pendolari, si fa subito dura. E peggiora gradualmente con il passaggio delle ore: davanti ai varchi della stazione Termini, Giovanni, 23 anni, aspetta con quattro amici un treno per Milano Centrale che sembra non arrivare mai. «Hanno cancellato la nostra corsa delle 15,05, e anche quella delle 15,50» racconta. Sono partiti da Bari e hanno passato qualche giorno a Roma, prima di visitare Milano.
«Non sappiamo se alle 17 la situazione si sbloccherà - aggiunge - forse dovremo trovare un’altra sistemazione per stasera e partire domattina». Consulta i tabelloni orari anche Giulia, una ragazza romana che deve andare a Napoli. Cancellate le corse delle 16,10, delle 16,20 e delle 16,30. Anche la mamma è alla stazione, «ma per le zone che devo raggiungere io, a Minturno, le fasce interregionali dovrebbero essere garantite». Messaggi e informazioni di ogni tipo si riversano anche sui social network, principalmente su Facebook, dove gruppi privati e bacheche dei profili diventano centri di raccolta per riportare sfoghi personali o scambiare informazioni, più o meno utili. Roberto, che deve tornare a Lecce, chiede informazioni trascinando un trolley in giro, disorientato dalle migliaia di persone strette nel pigia-pigia che si è formato davanti ai terminal.
«A cosa è dovuto lo sciopero? Che disagio», sbotta. «In metro, in autobus, ora anche qui - commenta una signora romana sulla cinquantina - Il problema è che finché non vedi il tuo treno sul tabellone non puoi sapere se la corsa è stata cancellata. Dobbiamo aspettare». La situazione è tornata alla normalità tra il tardo pomeriggio e la serata, ma molti “pendolari settimanali” - quelli che vivono e lavorano a Roma dal lunedì al venerdì, sono stati costretti a rinviare la partenza di diverse ore, se non a posticiparla a oggi o addirittura annullarla.
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