Roma, il clochard di Testaccio muore in piazza davanti a tutti: «Non voleva aiuti, gli volevamo bene»

Florian, 54 anni, aveva attrezzato la panchina accanto al parco giochi dei bimbi conquistando presto la simpatia dei residenti del rione

Roma, il clochard di Testaccio muore in piazza davanti a tutti: «Non voleva aiuti, gli volevamo bene»
di Flaminia Savelli
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Domenica 19 Febbraio 2023, 08:24

Era originario di Riga, in Lettonia, e a piazza Santa Maria Liberatrice, a Testaccio, era arrivato lo scorso dicembre. Aveva attrezzato la panchina accanto al parco giochi dei bimbi conquistando presto la simpatia dei residenti del rione. Così Florian, un clochard di 54 anni, si era fatto conoscere e apprezzare. Tanto che quando le temperature sono precipitate, in suo soccorso per trovare un'alternativa sono intervenuti in tanti: dal 118, agli uffici per il sociale del Campidoglio al parroco della chiesa Santa Maria Liberatrice. Ma Florian amava la libertà e voleva restare nella piazza del quartiere. Dove ieri mattina però è stato trovato morto. Sul caso indaga la polizia di zona. È stata predisposta l'autopsia per accertare le cause del decesso anche se, da un primo esame esterno, sarebbero naturali. Da un primo esame esterno non sono emerse ferite o lesioni: «Ha vissuto in difficili condizioni, il fisico potrebbe aver ceduto» hanno spiegato i sanitari che per primi ieri intorno alle nove sono arrivati nella piazza. Non hanno potuto fare nulla se non accertarne il decesso.

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IL DOLORE
L'uomo era conosciuto e seguito: era monitorato ogni giorno dagli operatori dell'unità di strada del Comune rifiutando però l'alloggio. «La morte di Florian è un grande dolore» commenta Yuri Trombetti, esponente dell'associazione di Testaccio "Centro solidale"«Tutto il rione ha tentato di aiutarlo. Con don Maurizio, il parroco, siamo andati personalmente più volte per convincerlo con la sala operativa. Ma non ne voleva sapere. Gli era stata offerta anche la struttura di accoglienza allestita all' ex Mattatoio - dice ancora Trombetti - ma non ha accettato neanche quello. Spero solo che ora riposi in pace».
A gennaio, solo per una settimana, il senza tetto era stato accolto dalle suore missionarie della Carità di San Gregorio al Celio. «Le temperature erano precipitate»racconta Simone Ricci, un residente di piazza Santa Maria Liberatrice: «Eravamo sollevati perché le suore potevano occuparsene al meglio. Dopo una settimana però lo abbiamo visto tornare, aveva solo cambiato panchina. Florian poi mi aveva spiegato che non voleva più stare nel centro di accoglienza. Voleva vivere qui, nella nostra piazza. Sono molto dispiaciuto perché abbiamo tutti fatto la nostra parte per aiutarlo ma non è stato sufficiente».
Il clochard infatti, con discrezione, aveva conquistato il cuore di tanti: «Mi mancherà la sua presenza qui» commenta Fernando Giallini, anche lui residente nel rione e assiduo frequentatore della piazza: «La mattina mi capitava spesso di portargli il caffè e scambiare due chiacchiere.

Non parlava bene in italiano ma si faceva capire. Non appena lo abbiamo notato come ospite fisso nella piazza ci siamo subito mobilitati. Alcuni hanno portato le coperte, altri cibo e bevande. Era lo scorso dicembre e nelle nottate più fredde abbiamo temuto il peggio. Siamo tutti molto scossi - conclude Giallini - lo abbiamo accolto e abbiamo cercato di aiutarlo. Ma per lui forse era troppo tardi». Nei prossimi giorni verranno celebrati i funerali. La comunità di Sant'Egidio in accordo con il Campidoglio sta già avviando la procedura. Una storia, quella di Florian, che ha commosso il quartiere. Ma non la sola. La mattina di mercoledì (15 febbraio) un altro senza tetto è stato trovato morto a Ostia Nuova: Ionel, un clochard di 45 anni di origini romene. I residenti del quartiere si erano stretti a lui perché a luglio aveva rifiutato il ricovero in ospedale per non lasciare il suo cane Aron nel canile della Muratella. Il 45enne aveva poi trovato rifugio in una roulotte a Ostia Nuova. Già in condizioni critiche, gli ultimi giorni sono stati un calvario. Tanto che era stato costretto ad affidare Aron per farsi ricoverare all'ospedale. Era stato dimesso e da qualche giorno era rientrato nella roulotte. Sempre monitorato, sono stati i volontari della Croce Rossa a trovarlo senza vita. «Era un brav'uomo, non faceva niente senza il suo Aron. Purtroppo non stava bene. Ha fatto di tutto per non lasciarlo» hanno raccontato i residenti di Ostia Nuova mentre Aron è stato affidato al fratello del clochard.

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