Era originario di Riga, in Lettonia, e a piazza Santa Maria Liberatrice, a Testaccio, era arrivato lo scorso dicembre. Aveva attrezzato la panchina accanto al parco giochi dei bimbi conquistando presto la simpatia dei residenti del rione. Così Florian, un clochard di 54 anni, si era fatto conoscere e apprezzare. Tanto che quando le temperature sono precipitate, in suo soccorso per trovare un'alternativa sono intervenuti in tanti: dal 118, agli uffici per il sociale del Campidoglio al parroco della chiesa Santa Maria Liberatrice. Ma Florian amava la libertà e voleva restare nella piazza del quartiere. Dove ieri mattina però è stato trovato morto. Sul caso indaga la polizia di zona. È stata predisposta l'autopsia per accertare le cause del decesso anche se, da un primo esame esterno, sarebbero naturali. Da un primo esame esterno non sono emerse ferite o lesioni: «Ha vissuto in difficili condizioni, il fisico potrebbe aver ceduto» hanno spiegato i sanitari che per primi ieri intorno alle nove sono arrivati nella piazza. Non hanno potuto fare nulla se non accertarne il decesso.
Roma, clochard rifiutò di curarsi per non lasciare il cane: addio a Ionel
IL DOLORE
L'uomo era conosciuto e seguito: era monitorato ogni giorno dagli operatori dell'unità di strada del Comune rifiutando però l'alloggio. «La morte di Florian è un grande dolore» commenta Yuri Trombetti, esponente dell'associazione di Testaccio "Centro solidale"«Tutto il rione ha tentato di aiutarlo. Con don Maurizio, il parroco, siamo andati personalmente più volte per convincerlo con la sala operativa. Ma non ne voleva sapere. Gli era stata offerta anche la struttura di accoglienza allestita all' ex Mattatoio - dice ancora Trombetti - ma non ha accettato neanche quello. Spero solo che ora riposi in pace».
A gennaio, solo per una settimana, il senza tetto era stato accolto dalle suore missionarie della Carità di San Gregorio al Celio. «Le temperature erano precipitate»racconta Simone Ricci, un residente di piazza Santa Maria Liberatrice: «Eravamo sollevati perché le suore potevano occuparsene al meglio. Dopo una settimana però lo abbiamo visto tornare, aveva solo cambiato panchina. Florian poi mi aveva spiegato che non voleva più stare nel centro di accoglienza. Voleva vivere qui, nella nostra piazza. Sono molto dispiaciuto perché abbiamo tutti fatto la nostra parte per aiutarlo ma non è stato sufficiente».
Il clochard infatti, con discrezione, aveva conquistato il cuore di tanti: «Mi mancherà la sua presenza qui» commenta Fernando Giallini, anche lui residente nel rione e assiduo frequentatore della piazza: «La mattina mi capitava spesso di portargli il caffè e scambiare due chiacchiere.