Roma, il piano per la sicurezza: ecco 60 nuove telecamere. La mappa delle zone interessate

Il Comune ottiene i fondi del Viminale per incrementare la videosorveglianza

Roma, il piano per la sicurezza: ecco 60 nuove telecamere. La mappa delle zone interessate
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 7 Luglio 2023, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 10:53

Di ultima generazione, con dei sistemi mirati anche per evitare attacchi "hacker", e collegati alla sala operativa della polizia locale. Prosegue con un nuovo innesto di "occhi elettronici" l'ampio piano per garantire una maggiore sicurezza nella Capitale: arrivano nuove telecamere in zone sensibili e nevralgiche della città. Ben otto impianti per una sessantina di dispositivi elettronici finanziati dal ministero dell'Interno. Da Porta Maggiore a piazza Conca d'Oro, dalla stazione di Ostia Antica a Ponte Flaminio e ancora Largo Preneste, piazza Cairoli, piazza Euclide e stazione Ponte Galeria. «Il progetto rientra in un bando nazionale del ministero dell'Interno - spiega l'assessore allo Sviluppo economico con delega alla Sicurezza Monica Lucarelli - ed è stato presentato a gennaio scorso. Oggi arriva la graduatoria e Roma rientra nelle città finanziate».

DAL MINISTERO

In generale, il ministero aveva messo sul tavolo risorse per 36 milioni di euro «aperti a tutti i Comuni italiani - prosegue la Lucarelli - che sarebbero serviti a finanziare 478 progetti.

Tra i vincitori c'è anche Roma Capitale». Che dunque potrà infoltire il sistema di vigilanza "aperta" della città. Uno degli obiettivi, perseguiti non solo dall'amministrazione ma anche dalla Prefettura, per aumentare la sorveglianza ma anche per dotare le forze dell'ordine di quegli strumenti a volte molto risolutivi per tante indagini. «Da mesi - aggiunge l'assessore - parliamo di "videosorveglianza innovativa" e stiamo seguendo tutte le strade possibili, come amministrazione, per riuscire a trovare le risorse necessarie e per rendere più capillari queste infrastrutture che confluiranno nella sala operativa della polizia locale». Le immagini, ad alta qualità e con la garanzia necessaria in fatto di tutela della privacy, potranno essere consultate, all'occorrenza e in simultanea «anche dalle forze dell'ordine -spiega ancora la Lucarelli - e in più stiamo portando avanti la sinergia pubblico-privato con dispositivi di istituti bancari, ad esempio, farmacie e ad altre realtà commerciali collegati alla sala centrale della municipale».

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Il tema "sicurezza a Roma" è molto sentito. Non a caso mentre prosegue senza soluzione di continuità il piano ad "Alto impatto" nelle principali stazioni della Capitale, il Campidoglio ha istituito una cabina di regia per la riqualificazione dei tre quartieri Termini-EsquilinoCastro Pretorio mentre si attende il restyling di piazza dei Cinquecento con un cantiere che arriverà - in ottica Giubileo - anche a piazza della Repubblica. «Il tema della sicurezza - aggiunge l'assessore - è molto ampio e richiede interventi specifici, seguendo le peculiarità del territorio». Non a caso la localizzazione dei nuovi impianti di videosorveglianza è stata decisa insieme ai Municipi che hanno evidenziato al Campidoglio le zone più sensibili da presidiare.

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LA SUDDIVISIONE

Ognuna delle otto aree disporrà a breve di un numero variabile di telecamere in ragione dei dispositivi già esistenti. Alla stazione di Ostia Antica, ad esempio, l'impianto avrà 24 occhi elettronici dal momento che ne era sfornita, mentre Porta Maggiore potrà contare su tre telecamere che vanno ad aggiungersi a quelle già esistenti. La videosorveglianza ed il suo aumento era stata richiesta anche dalle associazioni di categoria dei pubblici esercizi che proprio ieri hanno incontrato la Lucarelli per discutere il nuovo Regolamento sulle Osp (occupazioni di suolo pubblico). Il provvedimento, che dovrà essere licenziato dall'Assemblea capitolina entro la fine dell'anno, andrà a ordinare il settore dei tavolini all'aperto quando decadranno le occupazioni Covid. «La città - conclude la Lucarelli - sarà suddivisa in tre aree e ci sarà un'ulteriore suddivisione nell'area Unesco tra zone più delicate, ovvero zone rosse come Monti o Trastevere, e zone che, pur rientrando nel centro storico, potranno prevedere l'uso delle pedane».
 

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