Boom di auto rubate, arrivano i cittadini-ricercatori: «A Roma ne ritroviamo a centinaia»

Nato a Milano ma prosperato nella Capitale, sul web il gruppo dei volontari che da vittime dei furti si trasformano in volontari per stanare le vetture abbandonate in strada o finite nei depositi ha già raggiunto oltre 30mila partecipanti

Un cimitero di auto rubate a Cerignola dove finiscono anche le vetture trafugate a Roma
di Alessia Marani
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 11:23 - Ultimo aggiornamento: 11:59

L'ultima dell'elenco è una Range Rover Evoque, sparita nella notte tra mercoledì e giovedì mentre era parcheggiata in via Nino Taranto, a Malafede. I "ricercatori" sono attivati. Chiunque la veda avvisi le forze dell'ordine e pubblichi l'immagine sul web. Il Gruppo "Auto moto rubate ritrova la tua auto o la tua moto" pochi giorni fa ha superato quota 30mila partecipanti, ieri ne contava già 780 di più, ma non c'è niente da festeggiare come sottolinea il suo "papà", un agente immobiliare di 63 anni originario di Milano: «É solo il segnale di quanto sia dilagante il fenomeno e di quanto, soprattutto Roma, ne sia devastata. Una piaga che i cittadini subiscono impotenti tra rabbia e frustrazione. E i cittadini-ricercatori provano a colmare un gap di legalità che li danneggia di continuo: senza auto non puoi lavorare, non puoi portare un parente a fare la dialisi, se hai un figlio disabile poi è un disastro». Non ha dubbi "Mas-simo" questo il suo nick associato all'immagine di un guerriero, come amministratore della pagina: è nella Capitale la vera emergenza. Ad aiutarlo in qualità di moderatori ci sono due romani. «Più di Napoli, più di Milano - dice perentorio - 9 segnalazioni su 10 arrivano dalla Città Eterna. Di giorno le auto e i furgoni spariscono in pieno centro, come se niente fosse, la notte invece i ladri prediligono le periferie».

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LA CACCIA
Ma chi sono i ricercatori? «Normali cittadini, volontari, gente che magari in passato ha subito lo choc di un furto e vuole dare una mano a chi ora si trova nelle stesse condizioni. Si fa così: la gente va in giro, vede un'auto per strada, magari mezza smontata oppure con un cumulo di volantini datati sul parabrezza o sporca come se non fosse spostata da mesi. Digita la targa sulle App per verificare se è assicurata o annoverata tra i veicoli rubati. In caso di esito positivo avvisa le forze dell'ordine e ne dà conto sul gruppo. Il sistema funziona». Anche Mario Rossi, altro nick di uno dei moderatori, è ormai un autentico segugio. Ha contato che tra il 2018 e il 2023 di avere «rintracciato a Roma e dintorni 100 autoveicoli, 4 furgoni e 365 motorini di provenienza furtiva». Tra chi si dà più da fare c'è il "generale Marasco" un volontario pugliese che rimbalza le immagini dei cimiteri d'auto che tappezzano le campagne di Cerignola, in provincia di Foggia. È qui che arriverebbero parte delle auto rubate nella Capitale, un autentico centro di recupero dei pezzi come testimoniano le carcasse percolanti di liquidi e olii combustibili abbandonati nei terreni. «Una bomba ecologica - aggiunge il "guerriero" - tempo fa due Fiesta vennero rubate a Milano in zona San Siro, hanno percorso indisturbate centinaia di chilometri e due giorni dopo erano già nel piccolo comune pugliese, dove sono state ritrovate.

In questa zona convergono i veicoli trafugati prevalentemente a Roma, Ancona e Rimini». I moderatori del Gruppo si tutelano dietro dei nick per paura di ritorsioni. Sono convinti che ormai tra gli utenti si siano infiltrati anche dei ladri. «Alcuni fanno domande non pertinenti, chiedono se sulle vetture rubate c'era l'antifurto. Sappiamo che per uno o due giorni, spesso, le macchine vengono lasciate nei pressi a "raffreddare" ossia per verificare che non siano collegate a un satellitare per poi essere portate a destinazione. Una volta ho ricevuto la richiesta di iscrizione da un tale Casamonica, ho rifiutato...».

I RITROVAMENTI
I posti dove vengono ritrovate più spesso le auto? «Ostia e Tor Bella Monaca». E quelli in cui vengono rubate di più? «Ovunque, di giorno nei dintorni della stazione Termini e nei parcheggi dei centri commerciali del Prenestino». Non solo ladri, qualche sguardo nel gruppo lo gettano anche singoli agenti di polizia o carabinieri. «Non si presentano come tali, ma curiosano a caccia di vetture o motorini utilizzati per mettere a segno rapine e altri delitti». "Spaccate" a negozi e farmacie, colpi in banca, sparatorie: tutto a bordo di veicoli rubati. Poi c'è il mercato "nero" dei ricambi, basta farsi un giretto sui market-place e i siti di annunci per trovarne una montagna. Due anni fa Mas-simo, non riuscendo più a stare dietro al gruppo per la quantità di interazioni, ha comunicato l'intenzione di chiuderlo. «Apriti cielo! "Sei la nostra unica speranza" mi dicevano. A quel punto - racconta - si sono offerti i primi moderatori per aiutarmi. Qualcuno però pensava di fare lo sceriffo ed è stato invitato a tirarsi indietro. Ora ce ne servirebbero altri a Milano, Torino, Napoli e in Puglia». Ma il fenomeno dei furti d'auto si può debellare? «Con le depenalizzazioni, mai. Chi viene arrestato il giorno dopo è già fuori».

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