Infermiera sorpresa a dare droga a un detenuto di Regina Coeli: arrestata per spaccio

La 30enne si trova ora nel carcere femminile di Rebibbia

Infermiera sorpresa a dare droga a un detenuto di Regina Coeli: arrestata per spaccio
di Alessia Marani e Federica Pozzi
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 22:28

Avrebbe dovuto somministrare cure e prestare assistenza medica ai detenuti, invece è stata sorpresa a distribuire droga all’interno del carcere. È stata così arrestata, lo scorso 20 ottobre, un’infermiera di 30 anni. L’accusa è di spaccio di sostanza stupefacente, per aver ceduto hashish e cocaina a un detenuto mentre era in servizio nel carcere di Regina Coeli. Dopo l’odontotecnico della Asl del carcere di Rebibbia sorpreso, a dicembre del 2022, a introdurre cocaina nella struttura e i droni dello scorso agosto che avevano portato sostanza stupefacente e cellulari all’interno di Regina Coeli, questa volta è stato il turno di un’infermiera, che si trova ora in custodia cautelare nella casa circondariale femminile di Rebibbia in attesa del processo. Gli inquirenti non escludono che l’imputata facesse solo da tramite per far poi continuare l’attività di spaccio all’uomo dentro la struttura. Tutte storie diverse che hanno un grave punto in comune: introdurre la droga all’interno di un istituto penitenziario per farla arrivare a chi sta scontando la propria pena. 

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LE INDAGINI
Ad arrestare la 30enne, in servizio nel carcere da un paio di anni, il nucleo investigativo regionale di Roma della polizia penitenziaria, avvisato dai colleghi di Regina Coeli della possibile attività illecita della donna all’interno dell’infermeria della casa circondariale in cui lavorava.

Probabilmente insospettiti dai movimenti della donna o, come spesso accade, messi in guardia da qualche detenuto, gli agenti interni al carcere hanno allertato i collegi del nucleo investigativo. Così, dopo la segnalazione, sono iniziate le indagini che non hanno lasciato spazio a dubbi. La donna è stata arrestata, in flagranza di reato, per aver portato all’interno dell’istituto, e consegnato a un detenuto, un uomo di origini straniere, in carcere per reati di spaccio, più di 200 grammi di hashish e circa 25 grammi di cocaina. 

L’ARRESTO
Entrambi sono stati arrestati con “le mani nel sacco” e la donna, su indicazione del pm di turno, è stata portata nel carcere femminile di Rebibbia. Da dipendente di un istituto a detenuta in un altro, dove per tre giorni ha atteso la convalida dell’arresto, arrivata ieri insieme all’applicazione della custodia cautelare in carcere. La 30enne rimarrà quindi nel penitenziario fino al processo che deciderà la sua sorte. Intanto continuano le indagini. Non si esclude l’ipotesi, visti i trascorsi dell’uomo a cui è stata ceduta la sostanza, che l’infermiera fosse solo un tramite. Un “veicolo” per far entrare la sostanza e permettere così al detenuto di poter continuare all’interno del carcere la sua attività illecita. 

I PRECEDENTI
Nello stesso penitenziario in cui ora si trova l’infermiera, più precisamente nel cortile, gli agenti della polizia penitenziaria avevano trovato nella macchina di un odontotecnico della Asl in servizio nell’ambulatorio allestito nel carcere, più di 22 grammi di cocaina. L’uomo è stato accusato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. A far scattare le indagini era stata la dettagliata segnalazione di un detenuto. Dopo avere trovato la droga nell’auto, gli inquirenti avevano ispezionato anche la casa dell’imputato, trovando alcuni fogli contenenti una serie di nominativi e, accanto, delle cifre. Probabilmente un’agenda utilizzata per tenere il conto dei pagamenti e delle cessioni. Nel carcere di Regina Coeli invece, quasi tre mesi fa, erano stati ritrovati mini cellulari e diverse dosi di stupefacenti durante una maxi-perquisizione degli agenti della Polizia penitenziaria. Sia la droga che i telefoni erano stati probabilmente trasportati all’interno dell’istituto di detenzione da droni fatti volare dal colle del Gianicolo fin dentro al carcere. Ma anche in questo caso non si esclude che ci sia stata una persona o più ad averli introdotti. 
 

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