Sgomberi più facili, svolta di Salvini
sulle occupazioni: poteri ai sindaci

Sgomberi più facili, svolta di Salvini sulle occupazioni: poteri ai sindaci
di Simone Canettieri
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Domenica 29 Luglio 2018, 00:26 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 14:25
L’input dato agli uffici è stato chiaro: va rivista e superata la circolare Minniti dello scorso 1° settembre sulle occupazioni. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini vuole cambiare la gestione degli sgomberi nei palazzi e nelle case abitati illegalmente. Un caso che nella Capitale ha la sua acme, ma che riguarda l’intero Paese. Da Nord a Sud. In Italia, secondo i dati di Federcasa, sono «48mila gli alloggi occupati senza un’assegnazione legittima».
Per questo, il titolare del Viminale ha dato mandato ai vertici degli uffici di rivedere la normativa. Il lavoro inizierà da subito, a partire da domani. L’obiettivo di Salvini è duplice: ripristinare la legalità e «il diritto di proprietà privata», dando maggiore discrezionalità ai sindaci per chiedere, insieme alle prefetture, interventi veloci. La circolare di Minniti, emanata dopo il caso dello sgombero dei migranti dal palazzo di via Curtatone a Roma, prevede che prima di qualsiasi intervento tutti gli occupanti, a partire dalle «fragilità», abbiano una ricollocazione. 
Il ministro Salvini, dicono dal Viminale, sta lavorando per cercare «un punto di equilibrio» a tutela di donne e bambini, ma senza fare in modo che si creino delle situazioni di status quo. E cioè che a fronte di mancate risposte dagli enti locali (Comuni e Regioni) sul ricollocamento degli occupanti, tutto rimanga così com’è. Diventando anzi, quasi un alibi per chi si trova, senza averne i diritti, a vivere in una casa o in un palazzo. Da qui il cambio di impostazione della nuova circolare che punterà a dare, in pieno spirito leghista, più poteri ai sindaci per decidere da dove partire. «Sapendo - è il ragionamento che circola al Viminale - che molte persone una volta sgomberate si ricollocano da sole attraverso le reti di familiari e amici».

LA CAPITALE
Tre giorni fa, durante il question time al Senato, Salvini ha affrontato il tema delle occupazioni, partendo proprio da Roma. La fotografia del titolare dell’Interno è stata abbastanza impietosa: «Ben 92 stabili illegalmente occupati, di cui 66 ad uso abitativo, oltre a 6.834 appartamenti dell’edilizia residenziale pubblica».
Il ministro ha sottolineato l’importanza di «agire in chiave di prevenzione, attraverso una costante e attenta vigilanza del territorio e degli immobili non utilizzati, al fine di impedire fenomeni di illegalità. Per i tentativi di nuova occupazione - ha aggiunto - è fondamentale l’intervento immediato delle forze di polizia, al fine di evitare il consolidarsi di situazioni di fatto».
E proprio a Palazzo Madama, il ministro ha fatto intravedere l’idea di cambiare la circolare voluta dal suo predecessore Minniti. «È inoltre necessaria - ha concluso - una rigorosa politica degli sgomberi, utile anche a ridurre il numero delle situazioni risalenti nel tempo, secondo i mirati percorsi previsti dalle vigenti disposizioni di legge che non escludo possano essere perfezionate, cambiate e migliorate». 
Da qui il segnale agli uffici del Viminale di mettersi subito al lavoro per cercare di smuovere una situazione che, sempre per rimanere nella Capitale, in quasi un anno non ha prodotto risultati. Per quanto riguarda Roma, ora la palla è destinata a passare a Virginia Raggi, dunque. Per la sindaca, che ha già gestito insieme al leader leghista lo sgombero del campo rom River, si apre un altro fronte. Sempre in triangolazione con il prefetto Paola Basilone che, dopo l’ultima condanna del Viminale per un palazzo occupato e mai sgomberato, ha aperto le braccia: «Servono censimenti e soluzioni alternative, non ci mancano coraggio né forza ma dobbiamo rispettare la circolare Minniti, così ho le mani legate». Adesso si cambia.
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