Roma, De Vito bacchetta Raggi: «Rispettare l'aula consiliare»

Roma, De Vito bacchetta Raggi: «Rispettare l'aula consiliare»
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Giovedì 2 Agosto 2018, 16:04 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 19:11

Marcello De Vito bacchetta la giunta Raggi. Il presidente dell'assemblea capitolina, in un lungo post su Facebook, striglia l'amministrazione pentastellata per il mancato rispetto dei tempi necessari all'aula consiliare per esaminare i provvedimenti. L'accusa alla sindaca, in sostanza, è di non rispettare le prerogative dell'aula Giuglio Cesare.


«Una delibera da approvare in Aula Giulio Cesare entro il 31 non dovrebbe 'passare' in Giunta il 23, tenuto conto dei 15 giorni che devono (dovrebbero) avere le commissioni consiliari competenti per valutarla ed esprimere parere e dei successivi tempi necessari per la calendarizzazione all’ordine dei lavori prima e per la discussione in Assemblea in seguito - scrive De Vito, riferendosi alla approvazione della manovra di assestamento del bilancio - Ancora più anticipo è richiesto per quelle delibere per cui è prevista l’espressione del parere da parte dei municipi o di altri organi. Se questi tempi non vengono considerati, la maggioranza consiliare deve far ricorso a tutti i possibili strumenti regolamentari per contenere il dibattito e consentire l’approvazione entro i termini, creando le condizioni per una 'legittima difesa' ostruzionistica da parte delle opposizioni. Ne deriva così una discussione tutt’altro che serena. È già successo in troppi casi».

«Proprio per questo - prosegue De Vito - è importante garantire la tempestiva approvazione degli atti in Giunta, per dare modo di tenere conto di tutti i passaggi necessari per una completa ed esaustiva trattazione in Aula, che non può viceversa risolversi in una mera e conclusiva approvazione. È altrettanto importante che i rappresentanti della Giunta siano presenti ai lavori (come avvenuto in queste sedute), partendo dalle conferenze dei capigruppo sino ad arrivare alle sedute stesse, proprio per meglio armonizzare l'attività dei due organi e, se necessario, fornire risposte sulle questioni prospettate, che non possono essere eluse, bensì affrontate con argomenti, decisione e forza. L’Aula non è il punto residuale dell’azione amministrativa; ma è al contrario il luogo principale delle decisioni che riguardano Roma, essendo composta dagli eletti dei cittadini. Le sue prerogative devono essere rispettate».

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