Marra e il costruttore Scarpellini: «Lui lo sa che io sto a disposizione...»

Sergio Scarpellini
di Valentina Errante
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Venerdì 16 Dicembre 2016, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 08:35
«Tanto lui lo sa che io sto a disposizione». Era il 30 giugno scorso quando Raffaele Marra si rivolge in questi termini alla collaboratrice più stretta di Sergio Scarpellini. Chiede l'intervento dell'immobiliarista per fermare le critiche sulla stampa: teme di perdere l'incarico di vice capo di Gabinetto di Virginia Raggi. Ed è questa conversazione che, per il procuratore Paolo Ielo e il pm Barbara Zuin, dimostra come l'ex funzionario del Comune, diventato il più stretto collaboratore del sindaco, avesse messo la sua funzione a disposizione degli interessi di Scarpellini.

Nell'ordinanza di custodia cautelare di 17 pagine che ha portato in carcere Marra e Scarpellini il gip descrive il braccio destro della Raggi come un soggetto di «spiccata pericolosità sociale».

Le indagini dei carabinieri riguardano numerosi interessi che da anni legavano Marra - dal  2011 al 2013 direttore della direzione regionale Organizzazione patrimonio, e dal 2013 direttore del dipartimento Partecipazioni e controllo del Gruppo Roma Capitale - e Scarpellini: affari immobiliari che vanno avanti dal 2009, quando Marra collaborava con l'allora sindaco Gianni Alemanno, ma in particolare l'acquisto di un appartamento in via Prati Fiscali, dove attualmente Marra risiede.

Nel 2013 Scarpellini mette a disposizione della moglie di Marra due assegni circolari per l'acquisto dell'immobile dell'Enasarco, in tutto 367mila euro. A fronte dei favori, sottolinea il gip Maria Paola Tomaselli, ci sono le numerose convenzioni urbanistiche tra il Comune di Roma e il gruppo Scarpellini, con affitti che raggiungono i 14 milioni di euro.
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