Il Natale esplosivo, è questo uno dei titoli scelti da Raggi, è un racconto umoristico per ragazzi comparso sul numero natalizio di The Boy's Own paper nel 1883 e mai pubblicato in Italia. Nel libro scritto dal papà di Sherlock Holmes c'è un esperto di esplosivi che si ritrova suo malgrado vittima di un intrigo e dovrà far ricorso a tutta la sua astuzia per affrontare la situazione. E con Speraggio, la sindaca è sicura di aver già sparato i primi fuochi d'artificio per il suo Natale esplosivo.
Nello stesso stand, quello della Nuova Editrice Berti, Raggi ha acquistato soprattutto tascabili d'autore che fanno il parallelo con le sue peripezie in Campidoglio: Jules Verne, "Un inverno tra i ghiacci" dove c'è un marinaio disperso nei mari del nord affronta avventure al limite della sopportazione umana.
Sono lontani i tempi della campagna elettorale in cui sul comodino teneva "E io pago", il libro dell'amico Daniele Frongia che era una denuncia sugli sprechi da cui si poteva generare il reddito di cittadinanza.
Era la fase zero. Ora è la fase due, quella in cui Raggi legge per gusto e non per dovere. Tutti i titoli scelti erano per Matteo e forse uno per sé: "Il caso dell'elefante bianco", esilarante caricatura di un poliziesco firmata da Mark Twain che si prende gioco dei luoghi comuni e dei personaggi da copione con in coda due riflessioni semiserie su come sconfiggere corruzione e criminalità.
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