Tra i presenti tanti cacciatori ma anche tanti curiosi, che hanno approfittato dell’incontro per conoscere le norme riguardanti l’attività venatoria, l’andamento e l’affidabilità dei censimenti, oltre a diversi aspetti riguardanti la gestione della fauna selvatica.
“Perché si va ancora a caccia?” è stata una delle questioni su cui i relatori hanno cercato di far luce nel corso della conferenza; ad esprimersi in merito anche la stessa Marianna Rossi, studentessa di lettere e cacciatrice: “Nell’ambiente in cui sono cresciuta la caccia è un evento preponderante. Fin da piccola ho ascoltato storie sulle battute di caccia e forse anche io volevo semplicemente farne parte – spiega la ragazza - ma il merito è anche di mio padre che, da bambina, mi portava a controllare le tracce degli animali e a ritirare i cani”.
Questione di tradizioni, ma anche di rispetto per l’ambiente: “Il cacciatore vero non uccide tutto quello che vede, ma solo quello che serve – Continua Rossi – E non va a sterminare il bosco, altrimenti il giorno dopo non troverà niente”.
Tanti gli spunti di riflessione forniti da questo Sabato del Villaggio, che ha fatto luce sull’attività venatoria nel III millennio: un altro argomento interessante e ricco di sfumature che va ad aggiungersi ai tanti campi esplorati dal ciclo di conferenze organizzato dalla Pro Loco e dal Comune di Fiamignano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA