Donna scomparsa, gli investigatori stringono il cerchio e cercano le prove decisive per incastrare l'omicida

L'ingresso dell'abitazione di Cerchiara della donna
di Renato Retini
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Domenica 28 Agosto 2022, 00:10

RIETI - Sono ben orientate le indagini della Procura di Rieti sulla scomparsa della 77enne Silvia Cipriani, della quale non si hanno più tracce dallo scorso 23 luglio. Si lavora infatti sulla ricerca di un movente che avrebbe scatenato l’azione omicidiaria e l’occultamento del cadavere e la sparizione del veicolo della donna. Questo il focus intorno cui si è stretto il cerchio investigativo degli inquirenti ora che – sospese le ricerche sul campo con squadre da terra – si procede con un’altra tipologia e modalità di approccio. 

Al momento, però, nel giallo sulla scomparsa dell’anziana postina di Contigliano e Montebuono in pensione, sparita nel nulla lo scorso 23 luglio da Cerchiara, mancano alcuni tasselli fondamentali per dare una svolta decisiva all’inchiesta: una confessione, un testimone o una prova materiale.

Elementi sui quali si incardina l’intera attività di indagine e di ricerca di prove. Al vaglio della polizia c’è lo studio molto approfondito delle caratteristiche della vittima: abitudini, luoghi frequentati, persone solitamente incontrate e vicende occasionali che possano avere mutato qualcosa nella routine dell’ex postina. 

Numerose le persone interrogate tra Rieti (soprattutto in via delle Orchidee e viale Matteucci), Contigliano, Montenero Sabino e Monte San Giovanni: ex colleghi della 77enne, amici, conoscenti, titolari di attività commerciali e anche persone non legate da alcun rapporto. Tutti elementi che raccolti uno ad uno, potrebbero fornire numerose informazioni utili per risalire quindi al profilo dell’assassino, il contesto in cui sarebbe potenzialmente maturato l’omicidio e, soprattutto, fare luce sul possibile movente che possa avere originato l’omicidio di una tranquilla pensionata di 77 anni. Si cerca ora anche di stabilire la tipologia di relazione o interrelazione intercorsa e in essere che si sarebbe interposta tra presunta vittima e presunto assassino. 

I buchi neri. Tanti buchi neri ma, nonostante questo, le certezze investigative fino ad ora conseguite dagli inquirenti hanno permesso di instradare le indagini in un determinato contesto, grazie ad una continua e costante attività che non sta trascurando alcun elemento e che dal 23 luglio scorso non si è mai arrestata. 

Al momento però c’è il massimo riserbo da parte degli investigatori sull’inchiesta che ha portato all’apertura di un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere, nella certezza ormai che quella scomparsa non sia più una vicenda legata a cause di natura accidentale oppure ad un gesto volontario ma, piuttosto, che qualcuno abbia volontariamente fatto del male alla donna. Vani anche tutti gli appelli della Prefettura di Rieti e dei familiari indirizzati alla popolazione e a chi potrebbe avere visto o essere venuto a conoscenza di circostanze ed elementi che potessero essere di supporto alle indagini e utili al ritrovamento della donna. Tra l’altro – le testimonianze di alcuni vicini di casa e di diversi esercenti commerciali di via delle Orchidee, dove la Cipriani aveva un appartamento cittadino – concordano sul fatto che la fotografia comparsa sui quotidiani, nelle testate online e nei social, le sia ben poco somigliante e che, nella realtà, la scomparsa sembrerebbe decisamente più giovane di quanto non appare nella foto diffusa dai familiari.

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