Migranti, il cardinale ai fedeli: «È Gesù che viene su un barcone»

Migranti, il cardinale ai fedeli: «È Gesù che viene su un barcone»
di Franca Giansoldati
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Lunedì 2 Luglio 2018, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 09:00
Agrigento – Per la Chiesa migranti, rom e poveri sono un importante misuratore di salute. Più vengono aiutati e accettati, più la condizione della Chiesa è buona. «I migranti, i poveri sono un termometro per la nostra fede. Non accoglierli, soprattutto chiudendo loro il cuore, è non credere in Dio». Il cardinale di Agrigento, Francesco Montenegro, non va tanto per il sottile e ricorre alla metafora sanitaria per fare capire che la coerenza tra valori cristiani e la loro applicazione resta un importante segnale per valutare la comunità credente nel suo complesso. Naturalmente non fa nomi, non si sbilancia, non critica nessuno, ma il discorso che ha fatto per i festeggiamenti di San Calogero (un santo nero e molto amato in Sicilia) non lascia spazio a dubbi su quello che la Chiesa si aspetta dai fedeli.  «È Gesù a venire da noi su un barcone, è lui nell’uomo o nel bambino che muore annegato, è Gesù che rovista nei cassonetti per trovare un po’ di cibo. Sì, è lo stesso Gesù che è presente nell’Eucaristia» ha spiegato il cardinale.

«Un migrante alla fine del suo lungo viaggio, dopo aver subito violenze e visto sabbia, lacrime, paura, cadaveri esclamò nel mattino in cui fu salvato: Nulla è più bello al mondo del sorgere del sole. Il sole illumina i volti di tutti gli uomini, non solo i nostri. Ogni migrante è una storia e una vita che, ci piaccia o no, s’intreccia con la nostra» ha continuato il cardinale che ha aggiunto: «I poveri e i migranti hanno un nome come noi, sognano come noi, sono pieni di paure come noi, sperano come noi, vogliono una famiglia come noi, – un minorenne mi ha detto che ciò che gli manca è la carezza della mamma – credono in qualcosa o in qualcuno come noi, osano come o più di noi, desiderano essere trattati come noi. Anche per loro, e non solo per noi, Gesù e si è lasciato inchiodare sulla croce. Lasciamoci scuotere la coscienza dal fatto che tanti bambini, uomini, donne, perdano la vita in mare. Fu un immigrato, il centurione romano, a riconoscere nel crocifisso il Figlio di Dio. Un detto ebraico dice: chi salva un solo uomo, salva il mondo intero».
 
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