Proprio per questo motivo la celebre chiesa di piazza Maggiore è perennemente tenuta sotto osservazione. Anche in passato ha rischiato di essere al centro di piani terroristici che però sono stati intercettati prima e neutralizzati di conseguenza dai carabinieri. Colpire san Petronio, dunque, agli occhi degli estremisti, significa vendicare un affronto, significa difendere un simbolo, significa combattere la cultura occidentale ritenuta nemica della vera fede.
Nel 2002 il primo piano terroristico venne scoperto grazie alle intercettazioni di una decina di marocchini e tunisini che vivevano a Milano. Gli uomini facevano parte di una «cellula» del Gruppo Salafita per la predicazione e il combattimento, erano dei fuoriusciti dal Gia, Gruppo Islamico Armato.
Anche recentemente san Petronio è tornato al centro delle preoccupazioni. Alcuni quotidiani avevano riportato che i servizi segreti del Marocco si erano attivati per dare informazioni utili a sventare un piano folle, stavolta di una cellula di jihadisti. Naturalmente per colpire San Petronio e vendicare Maometto all’inferno.
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