Bagnasco, l'avvertimento ai jihadisti: «Dio chiede il conto a chi uccide in suo nome»

Bagnasco, l'avvertimento ai jihadisti: «Dio chiede il conto a chi uccide in suo nome»
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Domenica 5 Aprile 2015, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 11:05
«Verrà il giorno in cui Dio chiederà conto a chi ha ucciso nel suo nome, e a chi nulla ha fatto per fermare lo sterminio» e noi, «come uomini e come cristiani, non possiamo tacere». Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco oggi durante la messa per la Pasqua a Genova.



I martiri cristiani in tante parti del mondo sono «anche privati di tutto e uccisi», ha continuato Bagnasco. Per questo i cristiani d'Occidente devono essere «testimoni non pusillanimi, non vili, ma umilmente fieri e lietamente coraggiosi».



Poi l'arcivescovo ha spiegato che le persecuzioni dei cristiani non avvengono soltanto fuori dall'Europa: «In Occidente la persecuzione non fa strage di sangue, è più subdola e passa attraverso non le armi ma le carte. In nome dell'uomo e della libertà si vuole distruggere l'uomo».
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