Elezioni, Di Battista esulta: M5s prima forza politica a Roma

Elezioni, Di Battista esulta: M5s prima forza politica a Roma
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Lunedì 6 Giugno 2016, 01:18 - Ultimo aggiornamento: 08:31

«Siamo la prima forza a Roma e a Torino dove siamo soli, senza nessuna alleanza. Siamo soddisfatti, ora dobbiamo vincere le elezioni. Il risultato del Pd è pessimo ma questo è frutto delle politiche di Renzi». Lo ha affermato Alessandro di Battista del direttorio M5s a Porta a Porta commentando le proiezioni sulle elezioni comunali. 

Un avvertimento a Matteo Renzi e uno schiaffo al centrodestra: il M5S si candida come antagonista principale e alternativa credibile al premier in vista delle politiche e del referendum di ottobre sulle riforme. È questo il risultato politico del primo turno alle amministrative per i cinquestelle. Il movimento di Beppe Grillo festeggia soprattutto grazie alle sue due «donne» candidate che vanno al ballottaggio a Roma e Torino: Virginia Raggi sfiora il 38% nella capitale, Chiara Appendino supera il 30% nel capoluogo piemontese dove proverà a battere il sindaco uscente Piero Fassino. Un dato positivo, anche oltre le attese degli stessi pentastellati, non confortato
però da quelli di Milano, Napoli e Bologna dove il M5S è relegato a terza forza politica dietro al centrodestra e alla sinistra. Una affermazione, insomma, a macchia di leopardo. 

Il risultato, in ogni caso, fa gioire i pentastellati che ora investiranno tutte le proprie energie a Roma e Torino. Per i ballottaggi dovrebbe scendere in campo anche Grillo che, per problemi personali e per fare «un passo di lato», ha disertato la prima parte della campagna elettorale. Supera la prova la macchina organizzativa 5stelle alla prima senza Gianroberto Casaleggio ma sotto la regia del figlio Davide e del direttorio. Sono lontani i fantasmi del voto per le Europee di due anni fa, quando i cinquestelle, dati dai sondaggi a ridosso del Pd, nelle urne si videro quasi doppiati dal partito del premier. La linea, stavolta, è stata quella di non fare alcuna dichiarazione ufficiale prima che i dati abbiano un minimo di attendibilità, anche a costo di attendere fino a tarda
notte. Insomma, bocche cucite nel cuore della notte nel quartiere generale della Raggi a Roma, dove si danno
appuntamento molti big del partito. Ma i sorrisi ed i volti distesi, seppur segnati da mesi di campagna elettorale, lasciano intendere che il clima è ottimista. 

«È il partito democratico e gli altri partiti che hanno fallito. A Roma e a Torino non abbiamo ancora vinto, ce la dobbiamo sudare, ma siamo la prima forza politica. Il Malox? Stavolta forse se lo prende Renzi, che oggi é andato da Conte e dalla Nazionale...», ha poi aggiunto Di Battista.

«Questo non è un voto protesta, questa è politica. Noi siamo la buona politica e possiamo ottenere un grande risultato. Ringrazio i romani e tutti i cittadini che ci hanno votato. Ora dobbiamo vincere», ha aggiunto Di Battista.

«Abbiamo fatto delle cose buone come le nostre proposte per sostenere le piccole e medie imprese che hanno convinto i cittadini nonostante avessimo tutti quanti contro. Evidentemente stiamo lavorando bene», ha continuato.

«Sono le prime elezioni senza Casaleggio e con Grillo che ha deciso di fare un passo di lato, questo segna la crescita del Movimento e noi siamo molto molto soddisfatti e lo saremo ancora di più quando amministreremo la Capitale e magari anche altre città», ha sottolineato ancora l'esponente grillino.

Per la prima volta la figura di Grillo rimane sullo sfondo: nessun contatto telefonico con la Raggi dopo i primi exit poll che danno la candidata 5S in testa («Ho il telefonino scarico», scherza la giovane avvocatessa romana) I ballottaggi rappresentano la prova di maturità per i pentastellati. L'idea è non snaturare la campagna elettorale
condotta finora dalle due candidate, né quella di chiedere apparentamenti o il sostegno di liste. «Siamo e rimaniamo apartitici - sottolineano i vertici grillini - Non facciamo giochetti per andare a governare. La gente ci vota per questo». La speranza del M5S è intercettare il voto di dissenso ma la prima preoccupazione è non perdere quel bacino di preferenze fin qui conquistate e perdere per strada una battaglia, almeno a Roma, che vede la candidata 5S in testa.

«Presenteremo alcuni nomi della squadra prima dei ballottaggi», ha detto ancora Di Battista.

«Colgo l'occasione per ricordare al direttore del Tg1 che è pagato dai cittadini e non è un dipendete di Renzi, noi chiediamo buona informazione». È stata poi l'accusa rivolta a Porta a porta da di Battista al direttore del Tg1 Mario Orfeo che ha subitoto replicato: «Il mio lavoro è sempre stato giudicato imparziale, si ricordi che anche lei come me è pagato dai cittadini».

 

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