A sollevare la questione finora mantenuta sotto la cenere, sono state «le sacrosante parole di Papa Francesco contro i preti pedofili. Parole che a questo punto possono scendere su un terreno laico e concreto solo attraverso la revisione del Concordato». A parlarne sono stati i deputati Pippo Civati e Andrea Maestri che hanno depositato alla Camera una mozione per superare «questa anacronistica e ingiusta esenzione dalla giurisdizione, che per gli ecclesiastici costituisce norma speciale rispetto alla disciplina del segreto professionale».
«Forse è arrivato il momento - spiegano i parlamentari - che il Governo e il Parlamento assumano le necessarie iniziative per promuovere la negoziazione di un accordo con la Santa Sede che, nel rispetto dell’indipendenza degli ordinamenti civile e canonico e della distinzione della sfera propria a ciascuno riservata secondo i principi della Costituzione, disciplini gli aspetti della cooperazione e della mutua assistenza giudiziaria tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica nell’esercizio delle funzioni dei rispettivi organi giurisdizionali e, per quanto attiene in particolare alla materia penale, limitatamente alle fattispecie di doppia incriminazione rilevanti per entrambi gli ordinamenti».
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