Salvo poi dimenticare che in gran parte le cose che ha detto a Firenze sono patrimonio consolidato del Pd». Massimo D'Alema in un'intervista al Mattino si dice deluso dall'intervento del sindaco di Firenze alla Leopolda. I media si sono distratti, perché la «novità» del sistema elettorale a doppio turno è da tempo la posizione del partito. «Non vorrei che pensasse che alla fine è meglio il porcellum quando si tornerà alle urne».
I possibili sfidanti. Commentando l'esito della Leopolda qualcuno ha detto che ora il governo è più debole. «Aldilà di quello che dice Renzi -risponde D'Aleman - la tenuta del governo dipende da quella parte del Pdl che non vuole far cessare anticipatamente l'esperienza dell'esecutivo Letta. Se quella parte non tiene, non c'è Renzi che tenga». Sul fronte delle primarie, «può darsi che possa sorgere un'altra candidatura, che qualcuno cioè voglia sfidarlo proprio com'è successo tra Bersani e lui. Renzi non potrebbe sottrarsi a questa sfida, tanto più che andremo alle elezioni con una coalizione, non certo da soli. Quindi non si può escludere che ci possano essere altri candidati a guidare il centrosinistra. La questione, insomma, non mi pare affatto risolta».
«Renzi? Di Renzi io non penso nulla. Non si può pensare qualcosa di Renzi». Commenta invece Beppe Grillo arrivando a Montecitorio e risponde a chi gli chiede un commento sulla corsa alla segreteria del Pd.
«Lo decideranno gli iscritti del Pd». Così il segretario della Cgil Susanna Camusso ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano di commentare la probabile elezione di Matteo Renzi alla segreteria del Pd. «È un congresso del partito - ha risposto Susanna Camusso a margine di una iniziativa a Montevarchi - che legittimamente si svolge e che deciderà».
Matteo Renzi «mi convinceva più prima, adesso sembra limitarsi ad uscite propagandiste, vuote di contenuti che strizzano l'occhio molto di più di quanto non facesse prima verso l'elettorato di sinistra». Lo dice la portavoce del gruppo Pdl alla Camera, Mara Carfagna, intervistata da "Il Mattino". «Non ha capito che in politica convenienza e opportunismo non pagano», conclude Carfagna.
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