«Il Csm non deve commentare né intervenire su indagini in corso - dice Legnini - Il Csm non può che sostenere e dare la massima fiducia al lavoro che la magistratura fa per accertare la verità». E ancora: «Non viviamo in una Repubblica giudiziaria: i magistrati italiani sono ben consapevoli dei limiti delle loro funzioni. Le distinzioni tra
poteri - aggiunge però Legnini - hanno delle zone grigie, dei vuoti che vanno riempiti». «Ci sono vuoti normativi che il giudice è obbligato a riempire», conclude, spiegando che su questo terreno si gioca il «conflitto più rilevante tra politica e giustizia».
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