Caso Antimafia, Rosy Bindi eletta presidente ma il Pdl diserta il voto

Caso Antimafia, Rosy Bindi eletta presidente ma il Pdl diserta il voto
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Martedì 22 Ottobre 2013, 15:18 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 15:57
ROMA - Rosy Bindi stata eletta presidente dell'Antimafia con 25 voti. 8 sono andati a Luigi Gaetti (M5s). Le schede bianche sono state due, un voto nullo. Riccardo Nuti (M5s) ha smentito qualsiasi «giallo» su una presunta spaccatura all'interno del M5s nel primo voto. Infatti Gaetti ha avuto 6 voti e non 8, «perchè lui stesso non si è votato, e un altro nostro collega era in quel momento in missione. Quindi nessuna spaccatura».



Il Pdl diserta. «Se avesse un minimo di senso delle istituzioni Rosy Bindi si dovrebbe dimettere immediatamente dalla presidenza della Commissione parlamentare Antimafia: un ruolo così delicato non può essere appannaggio di una sola parte politica. Dopo l'incidente di oggi, causato dall'irresponsabilità del Partito democratico, la collega Bindi non rappresenta tutta la Commissione che dovrebbe presiedere». Così Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pd, sull'elezione di Bindi a capo dell'Antimafia. «L'atteggiamento del Pd - secondo Brunetta - è stato ancora una volta incomprensibile. Le istituzioni dovrebbero essere luogo di incontro, di dialogo e di sintesi tra le diverse forze politiche. Quando una di queste si intestardisce e si trincera dietro ad una posizione preconcetta e irremovibile viene meno il sano confronto che sarebbe auspicabile fosse il sale della democrazia in Parlamento e ancor di più tra alleati di una grande coalizione di governo. Ci aspettiamo dal Pd e da Rosy Bindi un passo indietro, un segno di distensione e di responsabilità», conclude. Anche l'altro capogruppo del Pdl Schifani reclama le dimissioni.





La replica della Bindi.«Non posso non rispettare le 25 persone che mi hanno votato». Rosy Bindi replica così, in Transatlantico alla Camera a chi le chiede della richiesta da parte di alcuni esponenti del Pdl che si dimetta. «So - evidenzia - che devo essere la presidente di tutti ma non lo posso fare se loro non mi riconoscono come tale». La Bindi ha detto di augurarsi che «si creino le condizioni per lavorare». Si può iniziare a lavorare in commissione Antimafia anche se una parte politica la diserta? «Formalmente sì», ma «vorrei cominciare il giorno in cui il Pdl mi indica il capogruppo in commissione». Lo ha detto Rosy Bindi neo-presidente della commissione Antimafia conversando con i cronisti in Transatlantico.





Il ballottaggio, che prevede automaticamente l'elezione di tutte e due i contendenti, Claudio Fava (Sel) e Luigi Gaetti vicepresidenti. Il primo ha raccolto 21 voti, il secondo 7. Sempre per ballottaggio sono stati eletti anche due vice, dopo una prima votazione che non aveva raggiunto il quorum previsto. Segretari della commissione sono stati eletti Marco Di Lello (Psi) e Angelo Attaguile (Lega).



Il presidente del Senato. «Rosy Bindi sarà un ottimo presidente della Commissione Antimafia per le sue qualità morali e politiche. Con la sua elezione il Partito Democratico è riuscito a sbloccare un grave impasse, aprendo finalmente la strada per l'avvio dei lavori di questo fondamentale organismo parlamentare». Lo dichiara il vice presidente del gruppo del Pd alla Camera, Gero Grassi.



La reazione di Gasparri. «Inaccettabile strappo del Pd pur di dare una poltrona a Rosy Bindi». Lo scrive su Twitter Maurizio Gasparri, senatore Pdl, commentando l'elezione dell'esponente del Pd alla presidenza della commissione Antimafia.
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