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La tragedia è avvenuta nella riserva di caccia Mana Pools. La donna, di cui le autorità non hanno comunicato il nome, viaggiava su un veicolo insieme ad altri turisti: quando il gruppo ha incrociato un branco di elefanti, invece di limitarsi ad ammirarli e riprenderli all'interno dell'abitacolo e a una distanza di sicurezza, è scesa e ha cominciato a scattare foto. Probabilmente contava molto sul fatto che gli elefanti sono normalmente animali pacifici, dimenticando però che, quando si sentono in pericolo, possono diventare estremamente pericolosi, soprattutto se avvertono una minaccia per i loro cuccioli. Nello Zimbabwe, dove vivono circa 84mila elefanti, già in passato si sono registrati attacchi mortali ai danni di persone che si erano spinte troppo oltre: l'anno scorso, ad esempio, un uomo che voleva spingere alcuni esemplari in una zona aperta è rimasto ucciso. Mercoledì è toccato a lei: quando si è avvicinata a una distanza che gli elefanti hanno giudicato pericolosa, uno di loro l'ha calpestata riducendola in fin di vita. La sera stessa la donna è morta.
«Non sappiamo precisamente cosa abbia irritato gli animali che hanno aggredito la signora - ha detto Tinashe Farawo, portavoce dell'Autorità per la gestione della fauna selvatica e dei parchi dello Zimbabwe - Raccomandiamo sempre ai visitatori di stare lontano dagli animali selvatici: dovrebbero mantenere sempre una distanza di sicurezza, ma spesso non lo fanno». Pensando, evidentemente, che le raccomandazioni ricevute siano solo parole e dimenticando che con gli animali selvatici non si scherza mai.
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