Viceministro israeliano: «Terremoto in Italia? Una punizione divina», poi le scuse

Viceministro israeliano: «Terremoto in Italia? Una punizione divina», poi le scuse
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Sabato 29 Ottobre 2016, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 14:47
«Il terremoto? Una punizione divina all'Italia per essersi astenuta alla votazione dell'Unesco sulla Città Vecchia di Gerusalemme che, a giudizio di Israele e delle comunità ebraiche del mondo, ha negato i legami millenari di Israele con l'ebraismo». È bufera sulle parole del vice ministro della Cooperazione regionale di Israele Ayooub Kara (del Likud, il partito del premier Benyamin Netanyahu) in missione in questi giorni a Roma in Vaticano proprio sulla vicenda delle votazioni all'Unesco.

Proprio oggi il portavoce del ministero degli affari esteri israeliano Emmanuel Nahshon ha espresso condanna «per le parole del viceministro Ayoub Kara. Sono inappropriate e non dovevano essere pronunciate. Il viceministro si è scusato per questo e ci associamo a queste scuse». 

Druso israeliano, politico di lungo corso, ritenuto un falco, Kara non è nuovo ad uscite controverse.
Quando Ariel Sharon decise di abbandonare Gaza e di far uscire gli israeliani dalla Striscia abbandonando gli insediamenti, Kara sostenne che non dovevano essere impiegati soldati di origine drusa perché erano contrari al disimpegno. Stessa opposizione la dimostrò contro il ritiro di Israele dal Libano. Nemico giurato dell'Iran e sostenitore di un attacco militare da parte di Israele contro Teheran, Kara ha detto più volte che Israele non può fare la pace con i palestinesi perché «non c'è nessuno con cui fare la pace».
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