Usa, 17enne uccide la madre e il patrigno e confessa il delitto: sul suo blog scriveva il desiderio di sangue

Usa, 17enne uccide la madre e il patrigno e confessa il delitto: sul suo blog scriveva il desiderio di sangue
di Federica Macagnone
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Sabato 19 Marzo 2016, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 12:26

La sua vita era stata un inferno: secondo Ashlee Martison, 18 anni, la madre aveva costretto lei e le sue sorelle a vivere in un incubo causato dai suoi partner violenti e senza scrupoli che avevano vissuto sotto il loro tetto a Piehl, nel Wisconsin. Picchiata e abusata fin dalla tenera età, sfogava tutta la sua rabbia sul suo blog, dove raccontava la voglia di sangue e di vendetta sotto il nome di Vampchick. Fino al giorno in cui ha deciso di uccidere, nella speranza di una nuova vita lontana da casa con il suo fidanzatino: adesso, dopo oltre un anno di prigione, Ashlee ha deciso di lasciarsi alle spalle la sua immagine di ragazza con problemi mentali e di confessare ogni singolo dettaglio di quel giorno che le ha cambiato la vita.
 



Ashlee era esasperata da giornate piene di violenza e da una vita che non aveva scelto: secondo quanto ha raccontato alla polizia, aveva subìto abusi sessuali fin dall'età di 9 anni. Uno dei compagni della madre Jennifer Ayers, 40 anni, era solito bruciarle la pelle con le sigarette e violentarla. Poi negli anni successivi era arrivato un nuovo uomo: la madre lo aveva incontrato on line e nel 2011 lo aveva sposato. Un altro inferno sotto lo stesso tetto di Thomas Ayers, 37 anni, condannato diverse volte per guida in stato di ebrezza e di violenza sessuale su un bambino di età inferiore ai 15 anni. Un uomo violento che, come raccontano anche le sorelline di 9, 8 e 2 anni di Ashlee, le colpiva con la cintura e le prendeva a pugni. «Un giorno sparò al nostro cucciolo di cane e diede il corpo in pasto agli orsi» hanno raccontato le bambine.

Il giorno in cui compiva 17 anni, il vaso per Ashlee era stracolmo: si era svegliata e aveva sentito ancora una volta Thomas picchiare la madre. «Ne ho abbastanza – scrisse al suo fidanzatino 22enne Ryan Daniel Sisco – Non posso più accettare questo schifo. Se non lo lascia, la uccido e sparisco. Per lui basta prendere una delle sue pistole e sparargli nel cervello».
Poche ore dopo Ashlee trasformava in realtà il suo piano di morte: diede alle sorelline snack e succhi di frutta, organizzò per loro un gioco in una stanza e le chiuse là dentro, legando una corda intorno alla porta. Poi massacrò la madre con un coltello e uccise con una pistola il patrigno.
Quando le bambine riuscirono a scappare dalla stanza, Ashlee non c'era più: era fuggita in Indiana con il suo fidanzato Ryan.

Ashlee venne arrestata poco dopo, ma solo in queste ore ha ammesso il duplice omicidio: a giugno si era dichiarata non colpevole a causa di una malattia mentale, ma adesso ha deciso di ripiegare sulla verità. Con una confessione, due capi di imputazione per omicidio di secondo grado e tre capi per imprigionamento delle sorelle, Ashlee potrebbe rimanere in carcere per 40 anni. Secondo l'emittente WHBL-AM, se non avesse confessato e i giudici l'avessero dichiarata colpevole avrebbe rischiato l'ergastolo.

Il fratello del suo patrigno, Don Ayers, non è felice per il patteggiamento: «Il giorno prima degli omicidi, ha scritto su Facebook che voleva ucciderli - ha detto alla rivista People - Per me è stato premeditato.
Dovevano condannarla per omicidio di primo grado». Sulle accuse lanciate da Ashlee e dalle sorelle contro Thomas, l'uomo ha detto che si tratta di racconti esagerati. «Thomas e Jennifer vengono giudicati in questo momento per quello che lei sta dicendo su di loro, ma non sono qui per difendersi perché lei li ha uccisi. Credo che abbia confessato per salvarsi la pelle».

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