L'attacco è stato perpetrato sugli sfollati che avevano trovato rifugio presso la base di protezione dei civili dell'Onu nella città di Bor, in Sud Sudan. «Bambini totalmente indifesi sono stati attaccati in un luogo in cui avrebbero dovuto sentirsi al sicuro - ha commentato Jonathan Veitch, rappresentante Unicef in Sud Sudan - in queste circostanze il trauma per i bambini è indescrivibile».
Hanno perso la vita anche diverse donne e bambini nella strage di civili avvenuta in una base Onu in Sud Sudan, dove almeno 58 persone sono morte, . La conferma arriva ora anche dall'Unicef. «Bambini totalmente indifesi sono stati attaccati in un luogo in cui avrebbero dovuto sentirsi al sicuro», ha dichiarato Jonathan Veitch, Rappresentante Unicef in Sud Sudan. Piccole vittime che si sono aggiunte ad altri bambini uccisi durante i combattimenti di questa settimana nel paese.
I bambini vengono reclutati da entrambe le parti in conflitto, avverte l'Unicef. All'inizio di questa settimana, spiega ancora l'agenzia Onu in una nota, durante i combattimenti al polo petrolifero di Bentiu, mentre centinaia di bambini sono fuggiti alla ricerca di protezione in una base delle Nazioni Unite, altri sono stati visti trasportare armi, in uniforme militare come se fossero in fase di addestramento. Da quando i combattimenti sono iniziati in Sud Sudan nel dicembre 2013, gli operatori umanitari hanno documentato un significativo aumento degli scontri in cui sono stati coinvolti i bambini. Più di un milione di persone in Sud Sudan sono sfollate a causa del conflitto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA