Siria, armi chimiche in viaggio verso lo smaltimento: confermata la sosta del carico in un porto italiano

Siria, armi chimiche in viaggio verso lo smaltimento: confermata la sosta del carico in un porto italiano
di Anna Guaita
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Mercoledì 8 Gennaio 2014, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 11:50
NEW YORK – Scortato da navi da guerra russe, cinesi, danesi e norvegesi, il carico di armi chimiche siriane che deve essere distrutto viaggia in questo momento a bordo di una nave danese, dalla quale verr poi trasferito su una americana.

L’operazione di distruzione dell’arsenale “prosegue nel modo appropriato” e ci sono “fondate speranze” per credere che l’operazione verrà conclusa “entro la fine di giugno di quest’anno”. Lo ha spiegato la diplomatica Sigrid Kaag, danese, responsabile del coordinamento della missione gestita dall’Onu insieme alla Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. La signora Kaag ha incontrato la stampa al Palazzo di Vetro subito dopo aver informato i membri del Consiglio di Sicurezza dei progressi compiuti finora dagli ispettori in Siria.

Fuori dalla Sala con il tavolo a ferro di cavallo, si respirava per una volta un senso di sollievo e di apprezzamento. La signora Kaag ha spiegato che se l’imbarco delle armi sulla nave danese è tardato di una settimana rispetto alla marcia prevista si deve “alle condizioni della sicurezza dentro la Siria, che, non va dimenticato, è un Paese in guerra”. Comunque “anche la neve” ha avuto un ruolo: “nel medio Oriente una nevicata seria può davvero bloccare tutto”.



La signora ha confermato che il veleno chimico verrà trattato e reso innocuo a bordo di una nave americana. E’ già noto che si tratta della Cape Ray, una nave trasporti lunga quasi 50 metri, usata nel passato per trasportare le forze armate Usa in guerra o per portare soccorsi a Paesi colpiti da disastri (per esempio il terremoto di Haiti). La nave è ancora nel suo porto in Virginia, ma è attesa nella zona nel Mediterraneo entro due settimane.



Due Paesi si sono offerti di ospitare i due prodotti chimici (innocui) che deriverannano dal procedimento. La signora Kaag ha anche confermato che “l’Italia ha offerto un suo porto” per lo scarico e il trasferimento di quesi prodotti verso le loro destinazioni finali.
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