Omicidio Nemtsov, sospettato ceceno si fa esplodere: era braccato dalla polizia. Uno degli arrestati confessa

Omicidio Nemtsov, sospettato ceceno si fa esplodere: era braccato dalla polizia. Uno degli arrestati confessa
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Domenica 8 Marzo 2015, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 12:40

Prima confessione tra le persone arrestate dalla polizia a Mosca dopo l'omicidio Nemtsov. Altre tre persone, oltre le altre due già fermate ieri, sospettate di essere coinvolte nell'assassinio dell'oppositore russo Boris Nemtsov sono state fermate oggi dalla polizia russa. Un sesto ceceno, sospettato anche lui di far pate del commando, si è fatto esplodere piuttosto che farsi arrestare.

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov rompe il silenzio su Zaur Dadayev, l'unico dei cinque sospetti ad aver confessato la sua partecipazione all'omicidio dell'oppositore Boris Nemtsov: «tutti quelli che conoscono Zaur confermano che è un fedele convinto e anche che lui, come tutti i musulmani, era rimasto scioccato dalle attività di Charlie (Hebdo, ndr) e dai commenti a sostegno della pubblicazione delle vignette», ha scritto su Instagram, dove ha confermato anche che Dadayev è stato un membro della polizia cecena decorato per il suo coraggio.

Una dichiarazione che sembra voler assecondare l'ipotesi che Nemtsov possa essere stato ucciso per il suo supporto a Charlie Hebdo.

Confermando il suo arresto, il tribunale di Mosca ha tuttavia reso noto oggi che i cinque indagati sono sospettati di aver preso parte al delitto per denaro: una versione che contrasta con l'ipotesi di una vendetta islamica.

Cinque persone dunque sono comparse come sospetti per l'assassinio di Boris Nemtsov di fronte al tribunale distrettuale di Mosca di Basmanny. Il tribunale ha precisato l'identità di due nuovi sospetti, Bakhaev e Eskerkhanov che si aggiungono a Anzor Gubashev, il fratello Shagid, e Zaur Dadaev. L'altro sospetto per l'assassinio si è fatto esplodere dopo aver lanciato una granata alla polizia che stava avvicinandosi al suo appartamento a Grozny per arrestarlo.

Uno dei cinque sospetti, l'ex vice comandante del battaglione "Sever" del ministero degli Interni ceceno Zaur Dadaev, ha ammesso la sua colpevolezza. La detenzione preventiva è stata estesa fino al 28 aprile.

Anzor Gubashev, invece, si è dichiarato non colpevole, come i tre nuovi sospetti.

La corte Basmanny ha confermato l'arresto per i tre nuovi sospettati nel delitto Nemtsov, estendendo la detenzione di Shagit Gubashev sino al 7 maggio e quella di Ramzat Bakhayev e Tamerlan Eskerkhanov fino al giorno successivo. I tre, secondo un portavoce del tribunale, si sono dichiarati non colpevoli. Eskerkhanov ha sostenuto che al momento dell'omicidio stava lavorando e avrebbe quindi un alibi.

Intanto gli inquirenti russi hanno anticipato la possibile riconvocazione a Mosca della compagna di Nemtsov, Anna Duritskaya, che era con lui quando è stato ucciso. Duritskaya ha lasciato Mosca per tornare a Kiev dopo un lungo interrogatorio.

I Gubashev e Dadaev sono lontani cugini: le loro famiglie avevano lasciato la regione di Itum Kale dell'allora repubblica della Cecenia Inguscezia nel 1960 per trasferirsi a Malgobek, in Inguscezia. Anzor Gubashev e Dadaev compariranno oggi di fronte al tribunale distrettuale Basmanny di Mosca per la conferma della detenzione preventiva.

Gubashev e Dadaev sarebbero secondo gli inquirenti gli esecutori materiali dell'omicidio: uno dei due ha sparato e l'altro era al volante dell'auto, una Lada Priorat di colore bianco con targa dell'Inguscezia, con cui sono fuggiti. Gubashev avrebbe lasciato Mosca per la Cecenia lunedì scorso a da lì sarebbe poi partito insieme a Dadaev per l'Inguscezia. Il primo è stato arrestato venerdì a Malgobek, il secondo ieri a Nazran. Yusupov sarebbe stato a bordo dell'auto di Dadaev quando questi è stato arrestato.

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